cambio in giunta

L’Api liquida la Cardiello: «Atrigna è il nuovo assessore»

L’Api cambia il suo assessore in giunta ed esplode lo scontro politico. La faida interna ai “rutelliani” si è consumata ieri mattina, nel breve volgere di un comunicato stampa. Ad innescarla il...

L’Api cambia il suo assessore in giunta ed esplode lo scontro politico. La faida interna ai “rutelliani” si è consumata ieri mattina, nel breve volgere di un comunicato stampa. Ad innescarla il segretario provinciale e capogruppo Api, Arturo Marra, il segretario di sezione, Giuseppe La Brocca, i consiglieri Arturo Marra e Pasquale Lettera, che in una nota inviata al sindaco Melchionda chiedevano dopo le ultime vicissitudini in Consiglio - l'Udc uscita dalla maggioranza ed alcuni consiglieri del Pd assenti all'atto dell'approvazione di importanti delibere - di avviare una verifica all’interno dell'attuale coalizione di centrosinistra. Con l’Api a fare la prima mossa: via l’attuale assessore alle Politiche giovanili, scuola e la formazione, Anna Stefania Cardiello, ed al suo posto nell’esecutivo il consigliere Massimiliano Atrigna.In questo modo entra in consiglio il segretario La Brocca. Tutto ok? Nemmeno per idea. La reazione dell’assessore defenestrato è durissima: «sono stata invitata dai consiglieri comunali del mio partito a rassegnare le dimissione senza alcuna motivazione - racconta la Cardiello - semplicemente perché alcuni membri del partito hanno deciso così e perché i meccanismi politici prevedono anche questo. La mia risposta è stata semplicemente no: un no motivato dal mio impegno costante nei confronti della città, perché credo di non esser mai venuta meno ai doveri istituzionali, di partito e soprattutto ai problemi dei cittadini».

La Cardiello sottolinea anche di aver chiesto una riunione del direttivo, «per discutere della mia posizione e chiedere chiarimenti e cercare di trovare una soluzione condivisibile,richiesta che non è stata mai accolta dal partito».

Ed affonda: «La politica dovrebbe dare delle risposte ai cittadini non spostare pedine semplicemente per ricatti. È giusto parlare di un consolidamento della maggioranza quando ci sono in campo consiglieri comunali capaci di lavorare in sinergia per il bene di un paese e, quindi, d’esser un punto di riferimento e di sostegno per l’Amministrazione, senza scendere a ricatti, soprusi e piaceri, andando a votare atti di indirizzo rilevanti – quali il Rec, Decreto Sviluppo, Piano Spiaggia, Housing Sociale – chiedendo come contropartita un posto in giunta, badando solo ad un proprio tornaconto personale e non per il benessere di Eboli».

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