L’antica via Pietro del Pezzo con frutteti e case coloniche

Domani con “la Città” l’acquerello che ritrae uno scorcio della strada nel 1916 Lo scultore Baglivo: «Incuriosisce il maestoso portale che si vede sullo sfondo»

Nell’uscita di domani, in omaggio con il quotidiano “la Città”, l’acquerello del conte Domenico Carrara ritrae via Pietro del Pezzo ai primi del Novecento in versione agreste. Sul lato sinistro della strada – lì dove oggi c’è la Caserma “D’Avossa”, sede del 19esimo Reggimento “Cavalleggeri Guide”, specializzato nelle missioni all’estero – c’erano solo alberi d’alto fusto, frutteti e campi coltivati delimitati da un muro di cinta. Via Pietro del Pezzo è intitolata all’omonimo illustre storico del Settecento, autore della celebre opera “Contezza dell’origine, aggrandimento e stato delli seggi della città di Salerno”. Siamo nel cuore della zona da sempre conosciuta come “Paradiso di Pastena”, nel significato di magnifico e lussureggiante giardino. Sul lato destro del dipinto, datato 1916, si nota invece un antico edificio, una delle tante testimonianza di ville, case coloniche e dimore padronali presenti sul vasto territorio agricolo. Lo ricorda anche Mario D’Elia nel volume monografico dedicato alle opere di Domenico Carrara: «Le ville e le grandi masserie del “contado” salernitano oggi sono quasi del tutto sparite e quelle che sopravvivono non sono più isolate né circondate da case coloniche sparse, ma surclassate e stravolte da una espansione edilizia, spesso disordinata, che soprattutto dopo l’alluvione del 1954 ed il terremoto del 1980 ha fagocitato gli spazi pianeggianti fino al Picentino».

Tali case di campagna finivano per influenzare e connotare anche i toponimi: «Le dimore sopravvissute, attorno alle quali permaneva talora un agro relativamente esteso e ben coltivato da coloni-fattori facoltosi che spesso hanno legato il proprio nome alle borgate con la loro “Casa”, come i Picariello, i Greco, i D’Amato, i Concilio, i Galderisi, gli Scarpetta».

A commentare l’acquerello in questione per il nostro quotidiano è oggi l’artista Antonio Baglivo, che per anni ha abitato nella zona orientale di Salerno: «In fondo alla strada incuriosisce un maestoso portale in muratura dipinta – nota lo scultore – Quasi sicuramente si tratta dell’ingresso signorile del fondo agricolo di un facoltoso proprietario terriero, non è da escludere che desse accesso anche alla sua casa padronale. Se potessimo avvicinarci, probabilmente vedremmo anche lo stemma del casato sulla sommità del portale».

L’arteria di via Pietro del Pezzo – in passato stretta e strozzata in un punto nevralgico di collegamento, tanto da rendere difficile persino il passaggio dei pedoni – ha subito un importante cambiamento nel 2007 quando è stata allargata e messa in sicurezza dal Comune di Salerno.

Paolo Romano

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