l’architetto

L’antica facciata «Con o senza quei fasci littori?»

Degli antichi fasti del cinema Savoia, il Diana custodisce le capriate in legno del tetto. Della Casa del Balilla, conserverà la facciata di via lungomare Trieste, sottoposta a vincolo di tutela dal...

Degli antichi fasti del cinema Savoia, il Diana custodisce le capriate in legno del tetto. Della Casa del Balilla, conserverà la facciata di via lungomare Trieste, sottoposta a vincolo di tutela dal Codice dei beni culturali, per il suo valore di testimonianza storica. Il team di Spirito ha preso a riferimento una fotografia del 1933, che ne restituisce la conformazione originaria. «Si prevede la risagomatura della finestra centrale al primo piano, nelle sue dimensioni originarie - spiega l’architetto - la ricollocazione dei pannelli decorativi e il ripristino della scanalatura nelle lesene, dove si trovavano i fasci, sulla cui riproposizione siamo ancora in forte dubbio». Da una parte, sembra di capire, c’è l’imbarazzo “politico” legato alla ricomparsa di un simbolo forte dell’iconografia fascista, dall’altro il desiderio di recuperare con fedeltà una fetta di memoria che ha fatto parte della storia di quell’edificio. «Chissà, potrebbe aprirsi un dibattito in questa città che è spesso incline ai commenti», scherza l’architetto, che da tempo nutre un sogno ambizioso: un polo della cultura che veda uniti l’intero corpo di fabbrica del Diana e la Casa del Combattente, dove trova posto la fondazione Filiberto Menna, impegnata nella promozione dell’arte contemporanea. «Potrebbe essere un luogo di fermento e di eccellenza», sospira. Ma al momento non sembra esistano le condizioni: l’ex cinema, nella parte ovest, ospita uno sportello dell’Azienda di soggiorno e turismo ed alcuni uffici, senza considerare che tra i due edifici è presente una attività commerciale. «In futuro chissà, per ora ci stiamo concentrando su quello che resta da ultimare, a partire dalle facciate est e sud». A differenza di quella del lungomare non sono vincolate e in un primo momento dovevano essere interessate da un banale rifacimento degli intonaci e degli infissi, oltre alla sistemazione di telature moventi per promuovere attraverso delle proiezioni, gli eventi che saranno in cartellone. «Con il completamento dell’ultimo tratto del lungomare che conduce in piazza della Libertà, mi sembra evidente che dovremo pensare a come riqualificare la facciata posteriore su cui “sfonda” la cabina di regia - annuncia Spirito- Sarà quella la prospettiva con maggiore appeal in vista del fronte del mare».(b.c.)

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