L’antica chiesa di Santa Croce distrutta dai bombardamenti

Nell’acquerello del conte Carrara la testimonianza della facciata originaria Dell’edificio medievale si conservano pietre e macerie nell’attuale luogo di culto

Nell’uscita di domani, l’acquerello in omaggio con il quotidiano “la Città” rappresenta ancora un’altra preziosa testimonianza di come è cambiato il tessuto urbano, fornendo elementi utili a ricostruire l’immagine di edifici ormai inesistenti. L’opera del conte Domenico Carrara, datata 27 ottobre 1915, mostra infatti l’antica chiesa parrocchiale di Santa Croce al Torrione. L’edificio di culto dipinto non è quello attuale, ma quello originario d’impronta medievale, che sorgeva nella stessa zona, prima di essere completamente distrutto dai bombardamenti del 1943, con la pioggia di ordigni che si abbatté su Salerno. Il conte Carrara aveva visto giusto e le motivazioni che lo portavano a ritratte in maniera quasi maniacale tanti siti della sua terra erano proprio dettate dalla paura che venissero stravolti o deturpati dal conflitto bellico, anche se nel suo caso era la Grande Guerra, con l’Italia da poco scesa in trincea.

La prima chiesa salernitana dedicata alla santa croce di Cristo era del XII secolo e solo tre secoli dopo, nel 1500, divenne parrocchia. Riunita attualmente sotto il duplice titolo di parrocchia di Santa Croce e San Felice, fino al 1811 – e quindi anche quando la dipinse l’autore – erano due realtà parrocchiali distinte. Dopo la riduzione in macerie nel 1943, la chiesa fu ricostruita in forma simile ma moderna ed inaugurata l’8 dicembre del 1950.

Il vecchio edificio di culto, come scrive Crisci “era in stile bizantino a croce greca con quattro colonne, di notevole pregio architettonico”. L’antica chiesa, come ricorda Mario D’Elia nel suo volume sul conte Domenico Carrara “è menzionata già in un atto dell’aprile 1177 con cui Mauro, figlio di Giovanni, vendeva alla Badia di Cava una terra con casa in loco Felline super ecclesiam sancte Crucis. Il 21 settembre 1931 le venne sottratto parte della circoscrizione a favore della parrocchia del Sacro Cuore costituita presso la stazione ferroviaria ed il 15 ottobre 1969 subì una ulteriore sottrazione territoriale a favore della istituenda Santa Maria Madre della Chiesa a Sala Abbagnano”.

Commentando l’immagine dipinta nell’acquerello di Carrara, l’artista Pietro Falivena – che vive nella zona e frequenta la parrocchia in questione – parla di un campanile che si richiama fortemente «a quello presente nella chiesetta consorella di San Felice, sulla panoramica collinetta di Salerno». Quanto all’edificio attuale di Santa Croce, ricorda che «all’interno delle sue mura ci sono le pietre e le macerie della precedente chiesa bombardata e distrutta».

Paolo Romano

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