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L’antenna per i cellulari? Nel camposanto

SAN CIPRIANO PICENTINO. «Non vogliamo l’impianto di telefonia mobile all’interno del cimitero». Monta la protesta a San Cipriano Picentino e a guidare la “rivolta” contro l’antenna posizionata nel...

SAN CIPRIANO PICENTINO. «Non vogliamo l’impianto di telefonia mobile all’interno del cimitero». Monta la protesta a San Cipriano Picentino e a guidare la “rivolta” contro l’antenna posizionata nel luogo deputato al riposo dei defunti, è l’Associazione culturale “Itinerario”. «Siamo pronti a dare battaglia – dice il vice presidente dell’Associazione, Massimo Alfano – e a raccogliere firme affinché l’Amministrazione faccia marcia indietro e revochi l’autorizzazione».

Anche perché la deliberà con cui si dà il permesso di installare l’apparecchiatura risale al 2011 ed è stata firmata dall’intera giunta, guidata dal sindaco Gennaro Aievoli, che ha dato il nulla osta per il montaggio della struttura che dovrà servire per la realizzazione, il funzionamento, l’irradiamento e la fornitura di reti e servizi di “comunicazione elettronica”, per una durata di nove anni. «Nessuno sapeva niente – evidenzia Alfano – in quanto la notizia è passata sotto traccia e ci siamo resi conto di cosa stesse accadendo solo quando sono cominciati i lavori nel camposanto. Io stesso mi sono trovato di fronte questa specie di mausoleo quasi all’improvviso, e sono rimasto veramente esterrefatto, oltre che preoccupato».

I dubbi maggiori, infatti, riguardano, oltre all’opportunità di collocare una struttura del genere proprio nel cimitero, il possibile inquinamento elettromagnetico che potrebbe derivare dall’apparecchiatura. «Tutti noi – sottolinea il vice presidente di Itinerari – ci chiediamo se il primo cittadino e la sua giunta abbiamo commissionato o meno, prima di prendere una decisione del genere, un approfondito studio per capire se l’impianto possa causare qualsiasi forma di patologia». In pratica la preoccupazione maggiore è quella che l’antenna sia dannosa alla salute dei cittadini, ma i contestatari si domandano pure come mai si sia deciso consentire l’installazione in un luogo sacro, che dovrebbe essere unicamente consacrato al culto dei defunti. «Non faremo sconti – conclude Alfano – e senza garanzie continueremo a lottare per salvaguardare la salute pubblica».

Gaetano De Stefano

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