L’Ance nazionale benedice l’associazione di Russo

De Albertis: «La nostra struttura territoriale è quella che presiede lui» Ma la Camera di commercio auspica l’unità degli imprenditori edili

È categorico il presidente nazionale dell’Associazione nazionale costruttori edili, Claudio De Albertis, a Salerno in occasione del convegno sul nuovo codice degli appalti pubblici. De Albertis benedice l’Aies, presieduta da Vincenzo Russo, che ha organizzato la giornata di studi, e liquida Antonio Lombardi. «Se l’amico – dice riferendosi all’ex presidente della Salernitana – ha registrato questo marchio, bontà sua». Non fa alcun accenno, però, al fatto che di tutta la vicenda se ne dibatterà nelle aule dei tribunali, per ristabilire le gerarchie. Ma intanto a Salerno l’acronimo Ance compare in bella vista in due associazioni, creando anche piuttosto confusione, soprattutto per chi non conosce le battaglie che ci sono state tra i costruttori salernitani.

A spiegare meglio la situazione e a dipanare tutti i residui dubbi, è Russo, che annuncia pure come oggi sarà inaugurata la nuova sede su corso Vittorio Emanuele, perché la “vecchia” è ancora occupata da Lombardi. «È cominciata – rimarca Russo – la battaglia legale per l’esclusività del logo». Russo, tuttavia, evidenzia come le porte dell’Aies «siano aperte a tutti». Probabilmente tranne che per Lombardi, a meno che non vengano seppellite, tutt’assieme, con un colpo di bacchetta magica, le liti e le incomprensioni che hanno caratterizzato quest’ultimi anni, anche se a quanto pare l’ex presidente della Salernitana starebbe percorrendo altre strade. «A Salerno c’è bisogno – dice Russo – di puntare sull’edilizia». «Anche perché – lancia la stoccata il presidente dell’Aies al suo predecessore decaduto – negli ultimi tempi s’è fatto tutt’altro all’interno dell’Ance. Perché un blackout culturale e d’identità associativa ha minato le sue fila e i suoi aderenti, togliendo a molti lo spirito e la voglia dell’associazionismo».

Ma ora si riparte «e 200 imprese – conclude Russo – hanno creduto in noi». Del resto Salerno, come evidenzia De Albertis,i n fatto di opere pubbliche è un esempio da seguire, tant’è che i dati del 2015 parlano di una ripresa, nonostante la crisi. «In città sono venuto tante volte – sottolinea il massimo rappresentante dell’Ance nazionale – anche per studiare e apprendere. Perché vi hanno lavorato alcuni dei più grandi architetti, e gli immobili hanno valori di mercato inimmaginabili rispetto ad altre realtà, non solo del Sud Italia ma anche del Nord».

Insomma a detta di De Albertis la “città cantiere” è tra le prime della Penisola. Non è d’accordo su questo assunto il senatore del Movimento 5 Stelle, Andrea Cioffi, che è anche ingegnere. «Salerno al contrario – ribatte – è un esempio nazionale d’inefficienza. È una città strana, in cui l’ex sindaco ha realizzato piazza della Libertà per manifestare la sua grandezza. Certo De Luca ha anche fatto cose buone, ma ultimamente soffre di mania di grandezza». Ha una visione diametralmente opposta il sindaco ff Enzo Napoli. «Noi abbiamo la coscienza a posto. Sulla spesa dei fondi strutturali – argomenta – siamo un esempio di serietà, con 150 milioni di euro messi in movimento. Abbiamo un Piano urbanistico comunale di nuova generazione, con strumenti perequativi, non ingessato ma in grado di adeguarsi al tessuto urbano. E se è stato possibile fare tutto questo è proprio grazie a De Luca». Chiede al più presto una totale sburocratizzazione il presidente della Camera di commercio, Andrea Prete che auspica anche ai costruttori salernitani di «ritrovare la più presto l’unità». Alla tavola rotonda hanno preso parte anche presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano, Francesca Ottavi, direttore area lavori pubblici dell’Ance, Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione, Tino Iannuzzi, vice presidente VIII commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati e Pierluigi Mantini, del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA