L’affondo di Vozza «Codice di dignità sconosciuto ai Dem»

Il candidato presidente di “Sinistra al lavoro” a Salerno «Il premier mostra disinteresse per la nostra regione»

SALERNO. «Salerno è una città importante dove è necessario fare chiarezza sui motivi che hanno portato la sinistra a scendere in campo per dare un’alternativa alla Campania». C’è la sinistra, anche quella deluchiana e bassoliniana ad accogliere Salvatore Vozza il candidato presidente di “Sinistra al lavoro” la coalizione che mette insieme Sel e Rifondazione, i movimenti e quei frammenti del Pd usciti fuori dal cerchio magico delle due principali correnti campane (appunto Bassolino e De Luca). Al centro sociale di Pastena dopo la debacle di Andrea Cozzolino alle primarie, si sono rivisti Andrea De Simone e Fausto Morrone. C’era Ferdinando Argentino e poi i comunisti, come l’ex parlamentare Salvatore Forte; il professore Pino Cantillo - tra i primi, da assessore, ad andare in rotta di collisione con De Luca - Emiddio Gallo e l’ex segretario provinciale dei Ds Gennaro Giordano. Ma anche sindacalisti come Margaret Cittadino ed ex sindacalisti Pietro Lucia. Tra il pubblico anche l’ex consigliere comunale Sandro Longo da anni oramai lontano dalla città.

Insomma lo zoccolo duro di quella parte di città che resiste alle logiche del Partito democratico e soprattutto all’ex sindaco di questa città. «Renzi sta mostrando un completo disinteresse, per non dire un malcelato fastidio, verso questa terra e più in generale per il Mezzogiorno d’Italia» ribadisce Vozza dal tavolo di presidenza. Con lui Franco Mari, segretario provinciale di Sel e Loredana Marino di Rifondazione. Ad ascoltarlo alcuni dei candidati che comporranno la lista, da Franco Massimo Lanocita all’ex sindaco di Eboli, Gerardo Rosania a Lello Masci. «La scelta del premier-segretario di appoggiare senza tentennamenti l’impossibile candidatura di De Luca alla Regione, in barba alla Severino, alle leggi dello Stato e a un codice di dignità politica che purtroppo sembra sconosciuto dalle parti del Nazareno - ha sottolinea Vozza - è il simbolo e il vertice di una politica che nel suo insieme, nelle scelte del Pd e in quelle del Governo, evidenzia una totale mancanza di rispetto verso i cittadini campani e un popolo del centrosinistra che si sente offeso e tradito da simili comportamenti».

E sulla visita a Pompei del premier «sono felice che si impegni per valorizzare un patrimonio culturale ed economico così importante per la nostra regione, ma oggi la Campania ha urgente bisogno di altro, prima di tutto di serie ed efficaci politiche per il lavoro e poi di dirigenti politici inattaccabili nei comportamenti, che lavorino realmente al servizio della comunità. Purtroppo l’esatto contrario di quanto Renzi e il suo partito stanno facendo in Campania». E il riferimento è ai casi dell’ex Indesit e di Alenia, e a quella «disoccupazione che ha raggiunto livelli di calamità sociale». Prima delle conclusioni si sono registrati gli interventi di Luciana Libero, del forum delle culture e Pina Letteriello del comitato No Tonz che ha ribadito il «no al progetto dei pennelli per il ripascimento delle spiagge».

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