il fatto

L’aereo si ripara da solo, il progetto è firmato dall'Università di Salerno

I dipartimenti di ingegneria e chimica sono impegnati per realizzare i pannelli da sostituire al metallo

SALERNO. Storia di eccellenze all’Università degli Studi di Salerno. Il polo universitario è, infatti, capofila nell’attività di gestione, sviluppo e ricerca all’interno del progetto Iass relativo al miglioramento della sicurezza degli aerei tramite strutture autoriparanti e nanofiller protettivi. Dopo tre anni, sono finalmente arrivati i primi risultati. A coordinare il progetto, finanziato con i fondi dell’Unione europea e costato all’incirca quattro milioni di euro, c’è la professoressa Liberata Guadagno del Dipartimento di Ingegneria industriale.

«L’obiettivo principale – spiega la docente – è stato quello di voler sviluppare, per applicazioni aeronautiche, un materiale composito multifunzionale che possa ripararsi autonomamente e che sia in grado di contrastare le forti criticità degli attuali materiali compositi disponibili in commercio». All’interno del progetto, che a breve passerà ad uno step successivo, sono state coinvolte anche altre università e partner europei, tra cui gli atenei della Germania, della Repubblica Ceca, della Grecia, del Belgio e della Spagna. Un ruolo importante è stato ricoperto anche dal Cira, il Centro italiano Ricerche aereospaziali, e dall’Alenia Aermacchi, industria italiana specializzata nel campo dell’aeronautica.

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