L’acqua c’è a singhiozzo Proteste a Camerota

Da giorni si verificano interruzioni a Monte di Luna e alla frazione Lentiscosa Accuse incrociate fra il consigliere comunale Troccoli e il “Consac”

CAMEROTA. Turisti e residenti sul piede di guerra a Camerota, dove da alcuni giorni si verifica interruzione idrica o erogazione a singhiozzo dell’acqua. «Il problema – spiega il consigliere comunale Ciro Troccoli – è presente ormai da una settimana e interessa in particolar modo Camerota capoluogo, Monte di Luna e la frazione Lentiscosa». Il consigliere aveva esternato nei giorni scorsi le sue perplessità su Facebook attaccando l’Ente gestore del servizio idrico, Consac, responsabile a suo dire di una «vergognosa gestione».

Da qui la proposta di fare da soli. In tal senso Troccoli fa due proposte: «Rientrare nella gestione del pozzo di Licusati a suo tempo ceduta al Consac; ripensare l’appartenenza ai consorzi che sulla stessa linea di quelli dei rifiuti sono diventati ormai inutili carrozzoni. I cittadini – evidenzia Troccoli - sono giustamente arrabbiati e in alcuni casi il primo riferimento sul territorio è il Comune che finisce anche per assumersi colpe che non ha. Ed allora, se proprio dobbiamo assumerci le giuste responsabilità, entriamo noi direttamente nella gestione dell’acqua come dei rifiuti».

Dura la replica di Consac che in una nota stampa attacca l’amministratore comunale «che si ricorda delle problematiche del servizio idrico integrato solamente ad agosto e solo allorquando i disservizi si verificano». Secondo l’Ente gestore, piuttosto Troccoli «dovrebbe invece ringraziare Consac» in quanto «il comune di Camerota riceve da Consac un approvvigionamento ben superiore alle sue esigenze e se non fosse per le più che consistenti perdite della rete idrica comunale nessun problema di erogazione si registrerebbe nelle zone dell’abitato servite da tubazioni del tutto insufficienti». E punta il dito contro il comune costiero colpevole di non compiere investimenti sulle proprie reti idriche.

Inoltre evidenzia che «le discontinuità dell’erogazione registrate negli ultimi giorni (…) sono conseguenza dei recenti intensi fenomeni di scariche elettriche atmosferiche che hanno danneggiato gli impianti di pompaggio, il cui utilizzo è reso tanto più necessario se si pensa alla ridotta disponibilità idrica proveniente dall’adduttrice Faraone, condotta di proprietà regionale che, come noto, versa in condizioni di grave obsolescenza e disperde lungo il suo percorso notevoli quantità di risorsa nonostante i costanti interventi manutentivi di Consac».

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