“Kekko”, addio tra cori e lacrime

Al rione Filangieri i funerali del 33enne Francesco Romano. Il monito ai giovani

“Ti porteremo nei nostri cuori e li vivrai per sempre”: questo lo striscione che ieri campeggiava vicino alla chiesa di Sant’Alfonso di via Filanigeri e che ha accolto il feretro del giovane 33enne Francesco Romano, morto domenica mattina all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore dopo essere rimasto gravemente ferito in un incidente stradale sull’A3, tra Cava e Nocera.

Il suono delle chiarine dei figuranti del casale Filangieri ha salutato il feretro di “Kekko” Romano alla fine del funerale, celebrato da Don Gioacchino Lanzillo che ha lanciato un messaggio ai giovani: «Aprite le porte del vostro cuore a Cristo. Cristo non stronca una vita a 33 anni».

Un invito alla preghiera, quello di don Gioacchino che ha toccato gli animi di tanti. Un lungo applauso, lo stesso Don Gioacchino, lo ha voluto per i genitori di Kekko che per un’intera settimana sono stati davanti al reparto di Rianimazione dov’era ricoverato il proprio figlio, nella speranza che da un momento all’altro potesse risvegliarsi dal coma.

Il feretro è arrivato in città a mezzogiorno e i suoi amici lo hanno condotto a spalla per tutto il rione Filangieri dove Kekko è cresciuto. Un modo per onorare il giovane, padre di un bambino, scomparso così tragicamente. Per Kekko, cori, striscioni e fumogeni. Gli amici, i parenti e i conoscenti non hanno abbandonato un attimo il feretro, giunto in chiesa quattro ore prima dei funerali. Sulla bara le sciarpe delle sue due squadre del cuore, Cavese ed Inter.(a.f.)

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