cultura e tradizione

Jovanotti a New York parla dell’importanza di «sentirsi italiani»

Che fosse un tipo alternativo e disposto ai cambiamenti e alle diversità lo si era capito fin dai suoi esordi, per cui la sua scelta di trasferirsi per un anno a New York con la moglie e la figlia...

Che fosse un tipo alternativo e disposto ai cambiamenti e alle diversità lo si era capito fin dai suoi esordi, per cui la sua scelta di trasferirsi per un anno a New York con la moglie e la figlia non ha meravigliato i suoi fan che forse una decisione del genere se l’aspettavano da tempo. Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, ha deciso di vivere per un anno nella Grande Mela, la città che ha ispirato il suo primo amore per l’hip hop negli anni Ottanta e lo ha spinto a introdurre il rap nel suo Paese. Di viaggi ne ha intrapresi tanti e tutti con un unico intento: quello di trovare nuove ispirazioni e ritmi per le sue canzoni. Un viaggio, una conoscenza che certo non gli ha fatto dimenticare il suo essere italiano e l’importanza della diffusione della nostra cultura nel mondo, tanto da iscrivere la figlia Teresa alla Scuola d’Italia “Guglielmo Marconi”, un istituto bilingue nato per diffondere l’insegnamento della cultura italiana a New York, soprattutto tra i ragazzi figli di quelle generazioni che negli anni scorsi avevano un po’ tralasciato l’uso della lingua madre, forse per accelerare e facilitare un processo integrativo nella comunità statunitense. Lo scorso 28 marzo, come ogni anno, si è tenuto presso il ristorante Cipriani la cena di gala, un appuntamento tradizionale per gli amici della Scuola e dei sostenitori che ha lo scopo di raccogliere fondi per finanziare le numerose attività educative e culturali. Tanti gli ospiti di prestigio, tra questi lo stesso Jovanotti e la signora Matilda Raffa Cuomo, responsabile del progetto Ap program per la diffusione della lingua italiana negli Stati Uniti. Entrambi, nei loro interventi, hanno sottolineato l’importanza di essere italiani nel mondo pur vivendo in un Paese straniero. «Quello che so sugli italiani - ha sottolineato Jovanotti durante il suo intervento - è qualcosa che proviene dal passato. Siamo tutti “cittadini del mondo”. Io stesso mi sono sempre considerato tale. Dobbiamo, però, ricordare sempre il nostro passato perché siamo parte di esso». Il cantante ha poi detto ai ragazzi presenti: «Avrete una marcia in più», ponendo l’accento sulla loro doppia identità culturale, europea e americana. «Questa è una serata importante per tutti gli americani - ha ribadito la signora Cuomo - dobbiamo incoraggiare i nostri ragazzi a ricordare la cultura, la lingua. È il modo migliore per migliorare e arricchire la propria vita e la presenza di personaggi italiani, soprattutto cantanti, è il modo migliore per avvicinare i giovani alla cultura italiana. I ragazzi attraverso le canzoni e lo studio dei testi imparano e comprendono meglio una lingua che è comunque diversa da quella sentita nelle proprie case e lo fanno nella maniera più semplice e da loro preferita». Jovanotti potrebbe essere il prossimo testimonial di Mentoring in Italia.

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