L'OMICIDIO

Jolanda uccisa in casa: in cella anche la madre

Immacolata Monti raggiunge in carcere il marito Giuseppe Passariello

SANT'EGIDIO DEL MONTE ALBINO - “La verità non deve mai venire fuori, ci facciamo cinquant’anni di carcere...”. È questa una delle frasi choc che hanno incastrato Immacolata Monti, la mamma di Jolanda, la bimba di 8 mesi morta soffocata. Per la 31enne originaria di Pagani ma residente a San Lorenzo di Sant’Egidio del Monte Albino, ieri si sono aperte le porte del carcere di Salerno, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Luigi Levita sulla base delle indagini dirette dal pm Roberto Lenza della procura di Nocera. Ieri pomeriggio, gli agenti della Squadra mobile di Salerno e del commissariato di pubblica sicurezza hanno arrestato la donna che era nell’abitazione materna, nel centro storico di Pagani. Maglietta bianca, pantaloni neri, come si trovava in casa in quel momento: così la mamma di Jolanda è stata portata al commissariato e poi in carcere a Fuorni.

Le accuse del pm. Secondo il pm Roberto Lenza, Monti, in concorso con il marito, il 37enne Giuseppe Passariello, anch’egli di origini paganesi, avrebbero soffocato la secondogenita, per motivi abietti e futili legati alla mancata accettazione che la bimba fosse femmina; omicidio commesso, secondo l’accusa, approfittando della minorata difesa della vittima. E a questo si aggiunge l’accusa, sempre a carico dei due in concorso, anche di ripetuti maltrattamenti ai quali avrebbero sottoposto la figlia e per l’omesso soccorso, cagionandole lesioni personali gravi come un edema sul volto, chiazze ecchimotiche estese al collo con escoriazioni in fase crostosa, simili ustioni estese al palmo di entrambe le mani, profonde e meno profonde, e al dorso di tutti e due i piedi, lesioni aftose relative al cavo orale, congiuntivite edematose bilaterali, ecchimosi al braccio destro del dorso, succulenza dei tessuti cutanei alla tempia destra.

Salvatore De Napoli

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