L'evento

Jazz, folk e tanto tango: a Valva ponte musicale tra Italia e Argentina

Peppe Servillo a Villa d’Ayala recita cantando, in trio con Girotto e Mangalavite per il progetto “Parientes”

VALVA. A volte succede di spingersi a chilometri di distanza da casa per ritrovare qualcosa che ci ricorda chi siamo e ci riporta indietro. Ed è un po’ quello che è successo al trio che riunisce Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite che questa sera (19 agosto ore 21.30), nell’anfiteatro di Villa d’Ayala, proporranno “Parientes”, terzo capitolo della decennale collaborazione tra il cantante e attore casertano e i due musicisti argentini tra tango, folklore, teatro e letteratura.

L’album è per i tre artisti un ritorno a radici comuni, alle tradizioni degli emigranti italiani che hanno formato la cultura del paese sudamericano in cui si ritrovano anche elementi spagnoli, francesi e tedeschi. A salire sul palco prima del trio la giovane cantante Flo che scalderà il pubblico con un concerto unico grazie al repertorio inedito dei suoi due dischi.

C'è una matrice tipicamente Avion Travel in questa seconda produzione del Trio Servillo, Girotto, Mangalavite, sei anni dopo l'esordio con il concept calcistico “Futbol”, e non è solo per la presenza del cantante del gruppo casertano, o per la ripresa di due classici della Piccola Orchestra, “Figlio d’arte”, in felice variante sudamericana e “La famiglia”, entrambi pescati dal glorioso “Opplà” del 1993. Già il titolo indica la volontà di non eludere il tema di valori comuni a tutti i popoli migranti, su cui aleggia una sensazione di leggerezza e magia come in tutte le produzioni precedenti del duo argentino, ad esempio. Privato della sua piccola orchestra, di Peppe Servillo deve fare appello al suo recitar cantando, adagiandosi sugli elaborati arrangiamenti di fiati e pianoforte e sulla voce solista forte, emotiva, spesso tesa fino al parossismo, dei sassofoni di Javier Girotto. Tanghi, milonghe e cumbe animano il cuore del disco, ricco di storie e personaggi, emozioni, scampoli di vita quotidiana, ricordi e sentimenti: c'è il rimpianto del protagonista di “Milonga sentimental”, le memorie affettive di “Cafetin de Buenos Aires”, i legami parentali dei “Parientes”, la cultura espressa nelle rime, incisive e pesanti come i condimenti del sud, di “Come si usa col ragù”, la rabbia di “Chiquilin de bachin”, l’ “epoca fetente” di “Cambalache”. Nel recitato “Reyes Mago”ed in “Y todo comenzò", l’Argentina, di Girotto e Mangalavite irrompe anche tramite l’uso della lingua madre. Lo spettacolo rientra nella rassegna “Mare Dentro - Viaggio itinerante lungo il Sele”, prima parte della nuova edizione del Premio Sele d’oro Mezzogiorno giunto alla sua XXXII edizione. Ingresso gratuito.

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