Italia Nostra rilancia: «La foce del Fusandola va rinaturalizzata» 

Si perderebbe una parte della costruenda piazza della Libertà ma questa soluzione garantirebbe sicurezza in caso di piena

Rinatularizzare la foce del torrente Fusandola. È la richiesta che arriva dall’associazione “Italia nostra” e dal comitato “No Crescent” nello stesso giorno in cui scade la concessione per l’uso del suolo dell’alveo del torrente, concessione già prorogata negli ultimi quattro anni. «Non possiamo dire che i problemi da noi sollevati sono di carattere ideologico – ha premesso Raffaella De Leo – Parliamo di problemi seri e pratici. Nel processo penale in corso il tema ambientale non è presente, anche se noi stiamo insistendo affinché si apra un processo specifico, ma la questione è pesantissima; bisogna affrontarla e cercare delle soluzioni oggi prima che sia troppo tardi».
Gli ambientalisti temono che la copertura e la deviazione del Fusandola possa provocare danni pesantissimi in caso di forti piogge, come hanno dimostrato casi simili in altre zone d’Italia. «Si dice – ha commentato ancora la De Leo – che sono in corso le opere di messa in sicurezza, ma se vogliamo davvero compiere un’operazione del genere bisogna liberare la foce del torrente e poi vediamo come risistemare l’area».
A spiegare il possibile intervento che si potrebbe compiere è stato il geologo Alberto Alfinito. «Ci troviamo in presenza – ha spiegato – di un torrente che è già confinato naturalmente e che avrebbe bisogno, nel suo arrivo a mare, di un’area per espandere ma c’è sopra una piastra di cemento e il suo corso è stato deviato. Dobbiamo, quindi, mettere in atto due tipi di operazioni. La prima è quella di un monitoraggio delle calate rapide; la seconda operazione è una rinaturalizzazione della foce del torrente». La proposta è stata già inoltrata a tutte le istituzioni competenti in materia affinché attivino un tavolo di confronto per valutare l’approvazione del progetto. Progetto che, per essere messo in atto, richiede naturalmente la sospensione dei lavori nel settore 2 di piazza della Libertà, quello oggetto del crollo e che interessa il tratto originario del torrente Fusandola.
Ma c’è un’altra idea di intervento che ieri è stata presentata dall’associazione. «Si potrebbe immaginare – ha spiegato sempre Alfinito – di utilizzare una parte dei parcheggi per creare una vasca di contenimento che possa accogliere le acque durante i temporali. Un’operazione del genere è stata fatta, ad esempio, a Barcellona dove sono stati riconvertiti tredici parcheggi interrati per accogliere le piogge e queste stesse acque vengono poi distribuite direttamente agli impianti di depurazione».
Dopo aver lavorato per riportare in superficie la foce del Fusandola, bisognerebbe poi, secondo gli ambientalisti, procedere con il liberare anche gli altri fiumi e torrenti salernitani, laddove l’urbanizzato lo consente. «Basti pensare, ad esempio, ai torrenti Mercatello, Mariconda o al fiume Rafastia che scorrono tutti sotto la nostra città», ha spiegato la De Leo annunciando che ben presto sarà fatto un approfondimento pubblico proprio su questa specifica tematica.
Angela Caso
©RIPRODUZIONE RISERVATA