Da sinistra Teresa Tortora, Sasha, Victor e Irina Yulia

LA STORIA

Irina e Teresa, dall'Agro l’amore oltre la guerra

I Tortora non hanno mai perso i contatti con la ragazza aiutata nel 1986. Adesso inviano 21 chili di viveri al mese a Kiev

ANGRI - Un carico di viveri ogni mese, per un totale di 21 chilogrammi, per dire no alla guerra. Un anno dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, dall’Agro nocerino sarnese emerge una storia di solidarietà e fratellanza davvero commovente. È il 26 aprile del 1986 quando nel cuore della notte esplode uno dei quattro reattori della centrale nucleare di Chernobyl, sarà ricordato come il più grave incidente nella storia dell’energia atomica civile. Qualche anno dopo viene promosso il “Progetto Chernobyl”, gestito da un gruppo di associazioni italiane e prevede di portare in Italia i bambini bielorussi in particolare dell’area ucraina. Una permanenza di soli 30 giorni nel nostro Paese permetteva ai bambini di ridurre dal 30 al 50 percento la quantità di cesio assorbita mediante le radiazioni che si erano diffuse. Tra i bambini che arrivano c’è anche Irina Yulia accolta ad Angri dai coniugi Alfonso Tortora e Rosa Catania. Con loro passerà le estati ed i successivi 22 giorni del Natale. «Per noi è diventata nel tempo un membro della famiglia, veniva al mare con noi, viaggiava con noi, esattamente come un familiare -, ha detto Teresa Tortora, impiegata al comune di Angri e figlia di Alfonso e Rosa -. Tra le altre cose in quel periodo avevamo anche un bambino italiano in affido e temevamo non potessero andare d’accordo, invece poi è andato tutto bene e questo ci rese felici perché era importante che ci fosse armonia tra loro». Un rapporto, quello di Irina con la famiglia Tortora, che non si è mai interrotto, nemmeno quando si è sposata ed ha avuto due figli. Telefonate e messaggi: un affetto mai tramontato. È il 24 febbraio 2022 quando Teresa, oramai sposata e con figli, riceve un messaggio inquietante da Irina Yulia. Sono iniziati gli attacchi dell’esercito russo contro la popolazione ucraina. Irina Yulia chiede alla sua famiglia italiana aiuto e di mettere in salvo i propri figli: la 13enne Sasha e l’11enne Victor. La dipendente del Comune di Angri non resta indifferente a quella richiesta di aiuto e per questo si confronta col marito Giuseppe Squitieri. Decidono di organizzare in qualche maniera la partenza dei due ragazzi e di Irina Yulia da Kiev per l’Italia, mettendo a disposizione la casa della suocera che non c’è più, a Sarno.

Anna Villani

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