«Io estraneo, voglio essere sentito»

La nota del presidente arriva nella tarda serata. Oggi conferenza stampa

SALERNO. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, chiarirà tutto quanto in una conferenza stampa questa mattina. Lo ha annunciato in una nota stampa inviata nella tarda serrata di ieri, nella quale commenta anche la vicenda che lo vede coinvolto.

Un coinvolgimento che il diretto interessato non riesce a motivare dato che si dice convinto della sua «totale estraneità a qualunque condotta meno che corretta»

«È mia intenzione - si legge ancora - fare in modo che su questa vicenda si accendano in riflettori nazionali, trovandomi nella posizione di chi non sa di cosa stia parlando». De Luca ha intenzione di parlare quanto prima con i magistrati. «Ho già dato incarico al mio avvocato per chiedere di essere sentito dalla competente autorità giudiziaria. Per me, come per ogni persona perbene, ogni controllo di legalità è una garanzia, non un problema. E su questo, come sempre, lancio io la sfida della correttezza e della trasparenza».

Un atteggiamento del tutto diverso da quello mostrato soltanto poche ore prima, quando ancora non era stata diramata la notizia che non solo l’inchiesta c’era ma lui era tra gli indagati.

Infatti, sulle frequenze di ra dio Kiss Kiss, ironizzava su quanto fosse accaduto nella giornata di lunedì, ovvero le dimissioni del suo capo segreteria Nello Mastursi. Lo faceva nel corso della trasmissione Radiogoal sulle frequenze di radio Kiss Kiss. Inizialmente si era mantenuto fedele alle dichiarazioni ufficiali rilasciate dall’ufficio stampa della Regione a ventiquattro ore dalle dimissioni del suo fidato uomo.

«Le dimissioni di Mastursi sono arrivate perchè mi ha comunicato che faceva fatica a reggere un doppio ruolo, quello in Regione e quello di responsabile organizzativo del Pd, alla vigilia di una campagna amministrativa estremamente impegnativa», ha detto. Quindi, nessun accenno alla possibile inchiesta della Procura romana sul suo più stretto collaboratore, nonostante a quell’ora fosse ormai chiaro cosa stesse succedendo .

Anzi, il presidente ha colto l’occasione per fare anche qualche battuta. «Ho letto i giornali e ho invidiato Mastursi perchè ha avuto una pubblicità incredibile, neanche fosse stato Winston Churchill o Camillo Benso conte di Cavour». Insomma, il presidente voleva far credere che si trattava di ricostruzioni senza alcun legame con la realtà. «Su questi retroscena, ricostruzioni politiche giudiziarie fantastiche, non perdo neanche dieci secondi». Piuttosto, «se la magistratura ha cose da chiarire faccia il suo lavoro con grande tranquillità, senza guardare in faccia a nessuno. Noi siamo tranquilli, ora è tempo di preoccuparci dei cittadini». L’obiettivo era probabilmente quello di non focalizzare troppo l’attenzione su quanto stesse succedendo. Forse, la sua intenzione era di provare a gettare acqua sul fuoco con la speranza che non venisse tutto alla luce in tempi così brevi come invece è accaduto. Meglio parlare di cose concrete, rimanendo fedele al suo personaggio, piuttosto che restare di rimanere imprigionato nella rete di giustificazione che lui stesso e il suo staff avevano creato nelle ultime 48 ore.

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