«Io, ammalato e costretto a lavorare»

La denuncia di un 54enne addetto allo spazzamento a Castel San Giorgio: Comune in giudizio

CASTEL SAN GIORGIO. Entra nel servizio spazzamento del Comune come tirocinante, ma non viene seguito dal tutor e viene penalizzato dopo un infortunio.

È lo stesso Ciro Sgambati, 54 anni di Nocera Inferiore, a denunciare l’episodio. Ex commerciante di calzature, conosciuto nel nocerino, costretto per una disgrazia economica a cercare altre occupazioni. L’assistenza sociale, tramite Piano di zona, gli propone un tirocinio presso il settore ecologico comunale. 400 euro al mese: una sorta di borsa di lavoro per genitori disagiati e inoccupati.

«I primi tre mesi sono stato messo in un posto in cui dovevo controllare ciò che mi portava il cittadino», spiega l’ex operatore. «Dopo essere stato elogiato, sono stato spostato, mettendomi sulle zone di raccolta. Ma lavoravo da solo, senza alcun operatore comunale al mio fianco, cosa che da tirocinante non avrei potuto fare. Facevo da autista, raccoglitore e controllore. L’ho fatto perché mi avevano promesso che a settembre mi avrebbero cambiato il contratto». Sgambati, lavora anche durante i periodi festivi scendendo spesso da solo in strada.

«Mi davano un mezzo in mano, scassato e sporco, per fare la raccolta. Dopo tutto questo, negli ultimi cinque mesi, mi hanno affiancato a un altro autista e a un altro operatore. È successo che un giorno scendendo dal camion sono andato a finire su un pezzo di ferro tagliato». Viene portato in ospedale. «Mi diedero solo 15 giorni di infortunio, sebbene pagati. Dopo, però, c’è stato il persistere del problema fisico, ci sono state conseguenze alle mie gambe, ma al Comune invece di darmi l’infortunio, mi hanno messo in malattia. Infatti, secondo contratto non potevo essere pagato per malattia. Sono stato costretto a scendere a lavoro, con la gamba gonfia. Poi non ce l’ho fatta più, sono tornato in ospedale, dove mi hanno consigliato di fare una risonanza. Gli ultimi tre mesi non me li hanno pagati». Dopo il rientro, Sgambati avrebbe dovuto sottoporsi alla visita di controllo.

«Ma nessuno al Comune mi spiegò questa cosa. Scaduto il contratto, non mi hanno riconfermato e per maggio, giugno e luglio sono scoperto con i pagamenti». Procederà contro il Comune.

Davide Speranza

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