Investì rivale con l’auto Chiesta l’archiviazione 

Per la Procura Domenico Senatore non voleva uccidere Fabrizio Senatore L’indagato avrebbe causato l’incidente mortale per sfuggire a un’aggressione

La Procura ha depositato la richiesta di archiviazione per Domenico Senatore, 30 anni, accusato dell’omicidio di Fabrizio Senatore, 42 anni, salernitano, ex marito della sua amica, una trentasettenne nocerina, morto per le lesioni riportate in un incidente la notte tra il 7 e l’8 aprile scorsi a Nocera Inferiore, in via Fiuminale. In quella circostanza, Fabrizio Senatore fu investito dall’auto in retromarcia guidata da Domenico Senatore, il quale secondo la procura, che a fine ottobre ha depositato la richiesta di archiviazione all’attenzione del Gip, avrebbe cercato di difendersi dall’aggressione da parte della vittima, che era in compagnia di un’altra persona in sella a una moto. Domenico Senatore sembra stesse provando a fuggire in auto e avrebbe inserito la retromarcia nella concitazione del momento investendo Fabrizio Senatore. La circostanza che gli sarebbe passato sopra trascinandolo, evidenziata nelle prime ricostruzioni, è stata smentita dall’esame autoptico che ha individuato una lesione fatale alla testa per la vittima escludendo invece altre ferite.
Il caso giudiziario che tanto fece discutere, potrebbe dunque chiudersi senza responsabilità per l’indagato, assistito di fiducia dall’avvocato Armando Lanzione. È risultata decisiva per l’istanza presentata dalla procura una informativa con intercettazioni a carico di un amico della vittima, che indirettamente conferma la reazione legittima dell’attuale indagato: una difesa, un tentativo di fuggire, di rispondere a una situazione estrema, che escluderebbe intenzioni o responsabilità penali.
Di certo, Fabrizio Senatore era diventato l’incubo della sua ex fidanzata. La perseguitava e non esitava ad effettuare anche attese notturne. Proprio di notte, la scorsa primavera, venne travolto e ucciso dalla Fiat Bravo guidata dall’amico della ex moglie, La vittima aveva maltrattato la donna per anni, picchiandola e pedinandola per almeno due anni, prima della denuncia subita e degli arresti domiciliari per l’accusa di stalking e lesioni. La trentasettenne lo scorso 7 gennaio era stata addirittura a farsi refertare in ospedale, dopo essere stata tirata per i capelli e presa a schiaffi.
Fabrizio Senatore, ristretto ai domiciliari, quella notte di aprile non avrebbe dunque potuto uscire di casa. E invece in sella alla moto con un amico era arrivato nel quartiere Cicalesi, nei pressi del bar Petruccelli, e lì aveva visto la sua ex fidanzata con un altro: prese a spiarla attendendo il momento buono per incrociare il rivale. Poi era passato all’azione tentando di aggredire Domenico. Il testimone, intercettato dalla Procura per chiarire la vicenda, ha scagionato l’indagato con parole che circostanziano l’episodio in un contesto confuso, di buio e paura, con una reazione ben lontana dall’intento di fare del male. Domenico Senatore stava provando a fuggire inserendo la retromarcia. Poi Fabrizio era stato investito ed era morto
Adesso il trentenne Domenico Senatore potrebbe uscire dall’inchiesta: l’incidente di quella notte sarebbe stato causato da un tentativo di difesa, con l’esclusione di responsabilità per la morte del quarantaduenne.
Alfonso T. Guerritore
©RIPRODUZIONE RISERVATA