«Invece di fare chiacchiere aiutassero i bisognosi»

Polemica sulle cappelle a Pagani, don Flaviano risponde a Giorgio e Zito «Non abbiamo mai venduto niente e le accuse sono soltanto strumentali»

PAGANI. «Queste persone non sanno di cosa parlano e fanno solo chiacchiere. Forse staranno già in campagna elettorale». Commenta così don Flaviano Calenda, rettore della chiesa del Corpo di Cristo, le parole degli ultimi giorni dell’esponente cittadino dell’Italia dei Valori Alfonso Giorgio e dell’ex consigliere comunale Alfonso Zito relative alle autorizzazioni concesse alla parrocchia cittadini per la costruzione di una cappella gentilizia all’interno del cimitero.

«La nostra richiesta per la costruzione della cappella ci fu consigliata dal vescovo Gioacchino Illiano nel 2002. Solo nel 2007 è stata accolta la nostra richiesta con il pagamento di oltre 100 mila euro per oltre centro metri quadrati di suolo e con oltre 300 mila euro spesi per la costruzione della cappella». La nuova cappella gentilizia, realizzata con un grosso sforzo economico da parte della parrocchia del Corpo di Cristo, al suo interno ospiterebbe circa 120 loculi di cui un terzo, circo 40 loculi, sarebbero stati destinati ai fedeli meno abbienti che ne avrebbero fatto richiesta. Gli altri loculi, circa un’ottantina, sarebbero stati assegnati ai fedeli che in tutti questi anni sarebbero stati vicino alla comunità del Corpo di Cristo. Fedeli che, attraverso le somme versate per l’assegnazione di questi loculi cimiteriali, avrebbero dato una forte mano per il pagamento dei lavori della cappella gentilizia e per la realizzazione della mensa “Beato Tommaso Maria Fusco” di via Matteotti , opera fortemente voluto da don Flaviano Calenda. Un’usanza, quella di cedere i loculi cimiteriali a tutti i fedeli della parrocchia, comune anche alle congreghe e confraternite religiose, come lo stesso parroco tende a precisare.

«Noi non abbiamo venduto nessun loculo - afferma don Flaviano - Anche le congreghe e confraternite mettono a disposizione dei propri confratelli, ma non solo, i loculi delle proprie cappelle. Le somme versate per i loculi sono serviti per mettere a posto la nostra parrocchia e per dare un forte contributo alla realizzazione della mensa dei poveri di via Matteotti». Un’opera che ha visto impegnato negli ultimi periodi don Flaviano, il quale invita anche Giorgio e Zito a dargli una mano. «Non ho mai visto questi due signori nella mensa per dare una mano a fratelli meno fortunati di noi. Questi signori devono ricordare che noi preti abbiamo molta influenza sui nostri fedeli anche in politica. Se continuano a voler distruggere tutto quello che si fa come pensano di essere votati?».

Aldo Padovano

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