Invasione di topi sul lungomare L’ira del Codacons

L’associazione pronta a presentare una denuncia in Procura «Lunedì sera i ratti passeggiavano indisturbati tra le panchine»

È pronto a presentare una denuncia in Procura per rischio di epidemia colposa. Perchè come ogni anno, solo con qualche mese di anticipo, il centro cittadino è stato preso d’assalto dai topi. Il vice segretario nazionale del Codacons, l’avvocato Matteo Marchetti, usa il pugno duro e per richiamare l’amministrazione comunale alle sue responsabilità ha intenzione di diffidare il sindaco Vincenzo Napoli e di chiedere, a nome dell’associazione che tutela i diritti dei cittadini, la chiusura al pubblico del lungomare. «Lunedì sera diverse persone mi hanno contattato per segnalare la presenza di ratti di grosse dimensioni che scorrazzavano indisturbati tra aiuole e panchine alla ricerca di cibo, sfilando tra comitive e coppie che avevano deciso di fare una passeggiata in occasione del lunedì in Albis - spiega - Le foto parlano da sole e non c’è bisogno di aggiungere altro». Secondo Marchetti, «è fortemente a rischio non solo il decoro, ma soprattutto l’igiene e l’incolumità dei cittadini, perché è noto che i topi sono portatori di malattie. La colpa è dell’amministrazione, che ancora una volta conferma la sua assoluta incapacità nel governare la città».
Nel mirino finisce il servizio di spazzamento e quello della raccolta dei rifiuti, che sembrano aver subìto, ormai da tempo, un notevole peggioramento, sia in termini qualitativi che quantitativi. «Ci sono quartieri della città che non vengono mai puliti. Diverse strade secondarie sono state trasformate in discariche e i sacchetti di immondizia restano per ore sui marciapiedi prima di essere rimossi - continua l’esponente della sezione salernitana del Codacons - Vero è che molto dipende dall’inciviltà delle persone, ma è altrettanto vero che il servizio di pulizia fa acqua da tutte le parti e non ci sono disinfestazioni e derattizzazioni mirate». Nonostante infatti non vi sia stata ancora l’impennata delle temperature, anche le blatte hanno iniziato a “presidiare” alcuni quartieri, dalla zona orientale, dove l’estate scorsa si registrò una vera emergenza, fino all’area del parco Pinocchio. «Se non si è capaci di garantire l’igiene, tanto vale interdire al pubblico le zone a rischio e il lungomare è una di quelle - incalza l’avvocato - In particolare perché è frequentato da famiglie e bambini».
Le foto dei topi sulle panchine hanno fatto il giro dei social, sollevando l’ira di quanti da tempo ribadiscono la necessità di incrementare le derattizzazioni, in particolare in vista dell’estate. «La pulizia deve essere costante e non a macchia di leopardo, perché più c’è sporcizia e più è alto il rischio», ribadisce Marchetti. Il problema non è nuovo: attualmente l’organico degli operatori ecologici comunali è dimezzato rispetto ai fabbisogni del territorio. Dei 60 che dovrebbero coprire tutto il centro cittadino sul fronte mare/monti - dal confine con Vietri sul Mare al fiume Irno - ce ne sono 33, divisi per tre sezioni, mentre 13 svolgono funzioni amministrative o di controllori. Ma il dato reale è ben diverso, perché, come denunciato più volte dalle rappresentanze sindacali unitarie, tra malattie, assenze e riposi compensativi, ogni giorno ci sono in media tra i 12 e i 15 netturbini che devono coprire tutto il perimetro del centro. In pratica capita che ci siano giornate in cui aree ampie e particolari, come quella che va dal corso Vittorio Emanuele al centro storico, devono essere spazzate solo da tre persone. E considerando che l’età media dei dipendenti supera i sessant’anni, è facile capire perché la città è sempre più sporca e maltenuta.
A questo va aggiunto un aumento dell’inciviltà di alcuni salernitani, che utilizzano suolo e verde pubblico come una pattumiera. Basta fare una passeggiata nel centro storico una domenica mattina qualunque, per ritrovarsi a fare lo slalom tra fioriere e marciapiedi trasformati in discarica. Lo sanno bene residenti e commercianti, che, tristemente abituati a svegliarsi sepolti dall’immondizia, hanno dovuto imparare a dotarsi di scope e secchi all’indomani dei lunghi week end della movida. Il fiume umano che, in particolare il sabato e la domenica invade Salerno, porta con sè bottiglie vuote, lattine di birra e coca cola, cicche, cartacce, residui di cibo, che ora dopo ora, lievitano tra vicoli e piazze prese d’assalto dal popolo della notte. «Il problema va risolto una volta e per tutte - stigmatizza il rappresentante del Codacons - Non possiamo trovarci ogni anno a gestire sempre la stessa emergenza, con centinaia di famiglie costrette a barricarsi in casa per scongiurare incontri sgraditi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA