Invasione di mendicanti Ora esplode la protesta

Passanti e commercianti chiedono con insistenza maggiori controlli in centro Il consigliere De Maio: «Il fenomeno c’è, ma eviterei le strumentalizzazioni»

Sono ad ogni angolo: sulle panchine, ai semafori, davanti ai negozi e dentro ai bar, fuori alle chiese. Tra mendicanti e senza fissa dimora ce ne è da vedere. Certo, non bisogna esasperare una situazione che caratterizza ogni città medio/grande del Paese ma qualcosa in più andrebbe fatto. Lo chiedono i cittadini, continuamente tampinati da extra comunitari e rom in cerca di qualche spicciolo, e i negozianti del centro costretti, tra un caffè e uno scontrino, a dire no alle continue richieste di elemosina. «Non è più sopportabile quanto subiamo quotidianamente – ha dichiarato Francesco Giannatiempo della Cidec –, dalle otto del mattino fino a sera è un continuo andirivieni di mendicanti. Non vogliamo discriminare nessuno, ma questa situazione infastidisce non solo noi venditori, ma pure i clienti che in qualche caso hanno preferito uscire dal negozio». Giannatiempo parla di ragazze, signore e bambini: «Agli adulti puoi chiedere di accomodarsi fuori, ma quando si tratta di bambini che chiedono l’elemosina davvero si vive un tormento».

Antonio Morati della Confcommercio legge il problema dal punto di vista della sicurezza: « C’è un rischio reale. Non è più il mendicante che ha bisogno del panino, i commercianti si trovano di fronte persone incattivite. A parte il fastidio della continua richiesta di elemosina, c’è il rischio che qualcuno reagisca male. Si sta degenerando». «In una pasticceria del centro – ha raccontato Morati – le commesse si sono sentite più volte in pericolo. Essendo da sole e donne, qualche mendicante ha pure alzato la voce». Ritorna l’ipotesi affare accattonaggio: «Per me c’è un vero e proprio business – ha continuato Morati –, mi hanno riferito di un pulmino che la mattina fa scendere un gruppo di loro nei pressi dell’autostrada. C’è una vera organizzazione». Una teoria sostenuta anche da Giannatiempo. Con l’approssimarsi del periodo natalizio si corre il rischio che la presenza mendicanti cresca fortemente. Per questo i rappresentanti dei negozianti chiedono un’intensificazione dei controlli. Morati ha chiesto che la «polizia locale dia un segnale maggiore», mentre Giannatiempo ha suggerito di «prendere esempio da Salerno, dove il problema sembra essere più sotto controllo». L’anno scorso l’amministrazione comunale ha tentato di arginare il problema.

«Che l’amministrazione sia attenta a questo fenomeno – ha dichiarato Paolo De Maio, consigliere delegato alle attività produttive – è dato dall’ordinanza emessa dal sindaco nel marzo 2014. È però evidente che vada fatta rispettare maggiormente, ci sarebbe bisogno di più controlli». Allo stesso tempo De Maio ha cercato di ridimensionare l’allarme: «Alcuni punti della città si caratterizzano per questa presenza, ma non credo si sia di fronte ad un’emergenza». A infastidire i passanti e pure qualche commerciante è anche la presenza di alcuni venditori di calzini, accendini, fazzoletti e tanto altro ancora. Non sono stranieri, ma italiani provenienti dall’hinterland napoletano.

A caratterizzarli è l’insistenza e il “copione” seguito per abbordare il passante. Sbucano da ogni angolo. Ieri mattina uno di loro era pure nel parcheggio di via Canale, mentre un altro si posizione in via Astuti. «Accendini, calzini, fiori, fazzolettini, elemosina. È un disastro», ha affermato Giannatimepo della Cidec. Più indulgente Morati: «Il venditore di calzini è insistente, ma ha un protocollo, al terzo “no” demorde».

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