Interventi alla Ex Copmes La Procura vuole i progetti

L’area industriale di via Catalano a Scafati finisce nel mirino della magistratura Sotto la lente l’iter urbanistico, l’affidamento di consulenze e il mutuo con Bnl

SCAFATI. Uscita indenne dai sequestri dell’Antimafia ritorna nel mirino della magistratura la riqualificazione dell’ex Copmes. A riaccendere i riflettori sul progetto firmato Giugiaro, che dovrebbe riqualificare l’area industriale di via Domenico Catalano, è la Procura di Nocera Inferiore. Nei giorni scorsi è arrivato a Palazzo Meyer un ordine di esibizione della documentazione relativa al progetto, da sempre al centro degli attacchi politici dell’opposizione, con la nomina di un consulente tecnico che nei prossimi giorni approderà al comune di Scafati per visionare tutte le procedure di Scafati Sviluppo, la partecipata comunale che si sta occupando della riqualificazione con la realizzazione di capannoni industriali e una palazzina adibita ad uffici.

Il sostituto procuratore Roberto Lenza, dopo una serie di accertamenti preliminari, ha dato incarico ad un consulente della Procura affinché passi al setaccio tutte le procedure. Un’indagine che punta a verificare non solo l’iter urbanistico, realizzazione di capannoni e centro direzionale, ma anche l’affidamento di consulenze e incarichi, oltre alle proposte di acquisito degli uffici e dei capannoni.

Un progetto costato 100mila euro solo per la progettazione dello studio Giugiaro, passato per una variante urbanistica e modifiche delle norme tecniche del piano regolatore. Un costo di circa 18 milioni di euro che nel progetto di Scafati Sviluppo dovrebbero essere coperti per 10 milioni da un mutuo acceso con Bnl e per la restante parte dalla vendita di capannoni e uffici. Una delle note dolenti del progetto è proprio il finanziamento ottenuto dalla banca, oltre ad una sospetta illegittimità dell’atto con il quale vennero affidati i lavori, redatto dalla segretaria comunale Immacolata Di Saia, che tra l’altro era tra coloro che aveva risposto alla manifestazione di interesse per l’acquisto degli uffici. Un progetto che ha visto avvicendarsi numerosi consulenti, tra questi anche Aurelio Voccia De Felice, l’ingegnere finito recentemente nel mirino della magistratura per aver pagato una tangente al clan Loreto-Ridosso per conto dell’Aipa.

L’ex Copmes è al centro, da anni, di polemiche e attacchi politici. La questione è stata anche affrontata più volte nella Commissione comunale trasparenza.

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