Intertrade: un esposto alla Corte dei Conti

La Confcommercio con Sabatino Senatore contesta la fusione con la SI Impresa Napoli

Nessuna battaglia giudiziaria per la dismissione di Intertrade. Eppure l’esposto alla Corte dei Conti firmato da Sabatino Senatore, componente della Giunta della Camera di Commercio di Salerno, è partito regolarmente.

Assistito dall’avvocato Maria Maddalena Gaeta, Senatore contesta l’atto camerale di dismissione dell’azienda Intertrade, attualmente in liquidazione, e la fusione con la SI Impresa Napoli, che prevede l’assunzione per la Camera di Commercio di Salerno di un impegno di spesa pari a due milioni e cinquecentomila euro in dieci anni senza alcuna possibilità di recesso.

«Non mi convincono i modi ed i termini della questione – ha dichiarato Senatore – e soprattutto la sottrazione di risorse al territorio salernitano per essere portate fuori provincia. Non siamo contro nessuno, ma pretendiamo chiarimenti nel merito della questione perché rappresentiamo le aziende di Salerno e della sua Provincia. L’impegno di spesa– dice Senatore – che interessa la Camera di Commercio, risulta essere particolarmente oneroso e soprattutto lungo da sostenere in termini temporali. Per quello che mi riguarda, avrei potuto anche garantire per i prossimi cinque anni, ma pensare di allungare ad un ulteriore quinquennio i tempi, impegnando la prossima giunta con un debito di 1250 mila euro mi sembra veramente eccessivo. Mi aspetto quindi dei chiarimenti sulla questione, ed il ritiro immediato della delibera».

Dura presa di posizione sul delicato argomento anche da parte del presidente provinciale di Confcommercio Giovanni Marone.

«Determinate azioni volte a sottrarre fondi ingenti come quelli che sono stati oggetto di questa delibera, devono essere ben motivati– ha dichiarato Marone– e l’alibi della tutela dei lavoratori, il cui costo continuerà ad essere sostenuto dalla Camera di Commercio di Salerno perché rientranti nella gestione di SI Imprese, non regge, giacchè a mio avviso non restano comunque garantiti».

Marone incalza: «Esco fuori dai tecnicismi, io valuto l’opportunità di determinare scelte e nell’opportunità questa scelta è illogica, scandalosa e grida vendetta, quindi è una cosa che non possiamo tollerare. Se la magistratura dovesse darci torto andrà bene lo stesso, resterà il rammarico da parte di tutte le associazioni di vedersi private di determinate risorse a loro destinate».

Carla Polverino

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