lo scandalo

Intertrade, indagato l’ex presidente Vincenzo Galiano

Insieme al commercialista Risi si aggiunge alla lista delle persone sotto inchiesta per i conti della società camerale

SALERNO. C’è anche l’ex presidente Vincenzo Galiano nella lista degli indagati per lo scandalo Intertrade. Per gli inquirenti, che dallo scorsa estate hanno acceso i riflettori sulla società della Camera di commercio, non sarebbe stato all’oscuro degli illeciti attribuiti all’ex direttore Innocenzo Orlando ma anzi avrebbe contribuito lui stesso a una distrazione di fondi pubblici che ha finito per svuotare le casse societarie.

Man mano che si passano al setaccio documenti e flussi finanziari, l’indagine della Procura si allarga a nuovi casi e nuove figure. Così ad allungare l’elenco degli indagati si aggiunge pure il commercialista Franco Risi, dallo scorso dicembre presidente provinciale di Confartigianato, finito nell’orbita dell’inchiesta per un versamento di 56mila euro che dai conti di Intertrade sono arrivati a quelli della società di consulenza fiscale Ibarico, di cui Risi risulta amministratore delegato. Il giro d’affari ricostruito dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria è però molto più ampio e supera il mezzo milione di euro. Una ragnatela di contributi e consulenze che sulla carta servivano ad aiutare le imprese salernitane nei progetti di espansione sui mercati esteri, ma che per il sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello avrebbero invece drenato fondi pubblici per dirottarli su società amiche e scopi privati. In questo contesto si inseriscono le contestazioni già formulate ad altri indagati: l’ex direttore Innocenzo Orlando, l’imprenditore Renato Aliberti (consigliere comunale a Cava de’ Tirreni e candidato sindaco alle ultime elezioni) il presidente dell’Acai (Associazione cristiana degli artigiani cattolici) Santo Dino Perrone, l’ex presidente di Intertrade Demetrio Cuzzola (che l’ha guidata dal 2002 al 2007). Orlando è identificato come il dominus delle operazioni, gli altri sono invece coinvolti per singole pratiche che secondo gli inquirenti hanno contribuito a creare in Intertrade quel buco di bilancio che pochi giorni fa convinto la Camera di commercio alla messa in liquidazione della società. A Cuzzola e Perrone si addebita la gestione di un finanziamento al settore calzaturiero: un assegno di 161 mila erogato dalla Regione su fondi europei e versato sul conto del consorzio “I pellettieri del Bussento”. Aliberti entra invece nell’indagine in qualità di membro del consiglio direttivo della Cacia, la Camera di commercio italo argentina di cui Orlando è vice segretario generale e che con Intertrade aveva stretto accordi sulla promozione dei prodotti salernitani e su alcuni percorsi formativi dedicati a imprenditori e professionisti.

Nella relazione che il commissario di Intertrade, l’ex magistrato Alfredo Greco, ha consegnato in Procura, si parla di enormi fuoriuscite di denaro avvenute «senza che alcuno si preoccupasse mai di controllare o anche soltanto di chiedere come si spendevano milioni di euro e, men che mai, se l’imprenditoria locale ne avesse ricevuto qualche vantaggio». Le indagini della Guardia di Finanza ricostruiscono uno scenario fatto di firme contraffatte e mandati di pagamento fittizi, raccogliendo le testimonianze di imprenditori che figurano tra i destinatari di finanziamenti veicolati dalla società camerale ma dichiarano di non averli mai incassati e di non sapere nulla di quei progetti. Le ipotesi di reato formulate dalla Procura vanno dal peculato all’appropriazione indebita e alla truffa ai danni dello Stato. Ma le indagini non sono concluse, si stanno prendendo in esame altri episodi e anche il prestito di 500mila concesso a Intertrade dal Monte dei Paschi di Siena, con una procedura irrituale che sarebbe servita ai vertici societari per provare a coprire il buco di bilancio. E non è escluso che la lista degli indagati possa ancora allungarsi.