l'inchiesta

Intertrade e fondi, indaga la Finanza

Raffica di perquisizioni per acquisire gli atti della società camerale su consulenze esterne e finanziamenti regionali

C’è un’inchiesta della Procura sulla gestione della società camerale Intertrade e l’utilizzo, negli anni scorsi, dei finanziamenti regionali volti a favorire l’espansione delle imprese locali sul mercato estero. Un’inchiesta che secondo le indiscrezioni è nata da una denuncia sull’impiego di alcuni fondi destinati al settore calzaturiero e che però potrebbe presto allargarsi a tutte le attività della società controllata dalla Camera di commercio, già finita nel mirino delle polemiche per un “buco” di 650mila euro che il consiglio camerale ha ripianato con l’ultima delibera della gestione Arzano.

Ieri mattina i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno salito fino al quarto piano le scale della sede storica della Camera di commercio, a via Roma, per acquisire negli uffici di Intertrade tutti gli atti del progetto “Shoes & leather”, varato nel 2005 per la promozione all’estero del comparto calzaturiero campano, e hanno chiesto l’esibizione pure di documenti sugli incarichi di consulenza che nel corso degli anni la società ha affidato all’esterno.

Sotto i riflettori c’è il periodo della presidenza di Demetrio Cuzzola (in carica fino al febbraio del 2007) a cui i finanzieri hanno notificato un decreto di perquisizione anche per l’abitazione e tutti gli uffici nella sua disponibilità. In mano, i militari avevano un provvedimento firmato dal sostituto procuratore Silvio Marco Guarriello, arrivato a Salerno pochi mesi fa dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e associato alla sezione per i reati di criminalità economica. Nei confronti di Cuzzola l’ipotesi di reato è quella di truffa aggravata ai danni dello Stato, per un finanziamento regionale di cui avrebbe usufruito il consorzio “I pellettieri del Bussento”, di cui lo stesso Cuzzola è stato rappresentante e presidente del consiglio direttivo dall’aprile al dicembre del 2007.

Su questi soldi si starebbe concentrando l’attenzione degli inquirenti, che al vaglio hanno tra l’altro un assegno di 161mila euro emesso dalla Regione Campania nell’aprile del 2006, transitato sul conto corrente della diramazione provinciale della Acai (associazione cristiana artigiani italiani) e da lì passato, due mesi dopo, nelle casse consortili dei “Pellettieri del Bussento”. Non a caso la Procura ha disposto che ad essere perquisita fosse anche la sede del consorzio, e secondo le indiscrezioni è stata proprio una denuncia sull’uso di quel finanziamento a dare il via a un’inchiesta giudiziaria che ora potrebbe allargarsi a tutto il sistema Intertrade. La “galassia” è quella dei progetti per l’internazionalizzazione delle imprese, con cui la Camera di commercio avrebbe provato (con interventi diretti e strategie affidate alle società partecipate) a favorire l’affermazione delle aziende salernitane sul mercato estero. In questo ventaglio di iniziative rientra anche quella che coinvolge l’Acai e il consorzio dei pellettieri: un progetto presentato nel 2005 come occasione per conquistare clienti in Gran Bretagna, supportato da Intertrade e finanziato dalla Regione con l’erogazione di fondi europei. Il progetto aveva come partner le sedi provinciali dell’Acai e si avvaleva – si disse – anche di un diretto coinvolgimento del Consorzio export “I pellettieri del Bussento”, costituito nel marzo del 2004 «anche grazie all’ente camerale», presente con un proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione. Ora il sospetto è che nella gestione di quelle risorse economiche qualcosa non abbia funzionato secondo le regole, e che il denaro erogato dalla Regione non sia servito agli scopi di espansione commerciale a cui era destinato. Da qui l’ipotesi di truffa ai danni dello Stato su cui indaga la magistratura. Ieri i militari della Guardia di Finanza hanno bussato alle porte di Intertrade, a quella dell’abitazione dell’ex presidente Cuzzola, al suo ufficio a Unimpresa (altra società controllata dalla Camera di commercio) e alla sede del consorzio di aziende di pelletteria. Un’acquisizione di documenti che potrebbe essere solo al primo giro, perché dall’esame delle carte potrebbero emergere nuove necessità investigative e perché tutto l’universo che ruota attorno a Intertrade e alle sue consulenze è già nell’occhio del ciclone.

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