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Interporto, trattative per nuovi soci

Potrebbe essere l’ingresso di nuovi soci privati a salvare il progetto dell’interporto. Ieri mattina l’assemblea dei soci ha preso atto della disponibilità di alcuni imprenditori locali a immettere...

Potrebbe essere l’ingresso di nuovi soci privati a salvare il progetto dell’interporto. Ieri mattina l’assemblea dei soci ha preso atto della disponibilità di alcuni imprenditori locali a immettere capitali freschi, consentendo al progetto di andare avanti nonostante lo scontro con la Regione e il segnale di stop alzato nei mesi scorsi dai privati già presenti nella compagine sociale, che non intendono stanziare altro denaro dopo quello già speso negli ultimi anni senza veder decollare l’infrastruttura.

All’assemblea si è arrivati con la spada di Damocle della messa in liquidazione della società, e dell’addio al progetto di realizzare nell’area industriale di Battipaglia una piattaforma logistica a servizio del traffico delle merci. «Siamo invece usciti con la decisione di tenere in vita l’iniziativa – commenta il presidente di Interporto, Fernando Zara – Percorreremo tutte le strade utili, in attesa di un rilancio dell’economia nazionale che possa garantire anche a noi nuova linfa». Accanto al dialogo con nuovi imprenditori, si è deciso di percorrere la strada del ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar che ha respinto l’istanza contro l’inerzia della Regione. In ballo ci sono 9 milioni di euro, l’equivalente del cofinanziamento regionale per la realizzazione di un fascio di binari a servizio dell’interporto. I lavori dovevano compiersi entro il 2008, ma il Ministero delle infrastrutture ha concesso una proroga fino al 30 ottobre del 2013. Il finanziamento statale è però subordinato alla conferma della quota regionale, che finora non è arrivata. Il Tar ha dato ragione all’ente, e ora la parola passa al Consiglio di Stato. (c.d.m.)

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