il progetto fallito

Interporto, critiche da “Etica”

Cecilia Francese: «Una umiliazione per la città e la Piana del Sele»

Il fallimento del progetto interporto, reso pubblico dal sindaco Santomauro nei giorni scorsi, non ha mancato di sollevare una nube di polemiche. Ma chi aveva anticipato i tempi, presentando un’interrogazione nel novembre 2011, era stata Cecilia Francese, capogruppo in consiglio comunale del movimento civico “Etica per il Buon Governo”.

«Se l’interporto non si fa – mette in evidenza la Francese - non è solo un problema di Battipaglia, ma è tutta la Piana che è più povera, che perde una occasione. Per questo abbiamo sollevato la questione. Già erano intollerabili le responsabilità storiche, i ritardi nella realizzazione dell’interporto, la cui ubicazione in agro Battipagliese, fu il frutto di un lungo ed elevatissimo dibattito fra i comuni della Piana, coordinati dalla Provincia - ribadisce la leader di “Etica” - che pose al centro dell’attenzione istituzionale e politica la questione dell’infrastrutturazione della Piana. A Battipaglia fu ubicato l’interporto, servizio fondamentale per le nostre aziende agricole e industriali. La possibilità di avere uno snodo di traffici commerciali, nel cuore della Piana, dove era possibile cambiare il vettore su cui far viaggiare le merci nostre, era una scelta che guardava alle grandissime, e sempre inespresse potenzialità di crescita della Piana del Sele». “Etica” aveva chiesto al sindaco di «riferire sul vero stato dell’arte della vicenda interporto, se le notizie di un accantonamento del progetto fossero vere o meno, e cosa era stato fatto dall’amministrazione per evitare questa ulteriore umiliazione di Battipaglia e dell’intera Piana del Sele».