Intascava i soldi delle pratiche al cimitero

Indagato un dipendente comunale di Angri che compilava falsi bollettini per i parenti dei defunti

ANGRI. Compilava bollettini falsi e invece di far versare i soldi al Comune di Angri li intascava direttamente: indagato dipendente del cimitero. Blitz degli uomini della polizia locale di Angri che ieri mattina hanno eseguito due perquisizioni, una a casa del dipendente comunale e l’altra negli uffici del cimitero. Il sostituto procuratore, Daria Mafalda Cioncada, ha emesso un decreto di perquisizione nell’ambito di un’inchiesta sulle sepolture e sui soldi spariti dalle casse del Comune.

All’attenzione degli agenti del comando di polizia locale, in particolare, un dipendente addetto alle pratiche di inumazione ed esumazione presso la struttura cimiteriale. Nei suoi confronti sono ipotizzati i reati di peculato e truffa. Secondo quanto emerso fino a questo momento, l’uomo si sarebbe fatto consegnare in media mille euro per ogni nuovo ingresso nel cimitero. Soldi che in realtà dovevano essere versati attraverso dei bollettini prestampati, nelle casse del municipio. Ma alla tesoreria comunale quei soldi non sono mai arrivati. Secondo gli inquirenti, l’uomo compilava dei falsi bollettini postali e poi si offriva di effettuare personalmente il versamento, facendosi consegnare il danaro contante. Ieri mattina, nel corso delle perquisizioni sono state sequestrate circa 200 pratiche sospette. Al setaccio l’attività del cimitero degli ultimi due anni e l’operato del dipendente.

L’inchiesta, coordinata dal pm Cioncada, sarà approfondita con l’esame dei documenti sequestrati ieri mattina, sia a casa del dipendente che negli uffici del cimitero. Il camposanto di Angri è da anni al centro di polemiche e proteste, sia per la mancanza di posti disponibili, sia per il degrado in cui versa. A far scattare il blitz di ieri mattina, la denuncia di alcuni utenti sull’operato del dipendente e le irregolarità riscontrate tra gli atti relativi alle sepolture e i soldi incassati dall’Ente. Sembra che l’uomo prendesse soldi in modo sistematico, facendo leva sul dolore dei familiari dei defunti e sulla loro buona fede. Facendo credere loro che li avrebbe agevolati nelle pratiche burocratiche. Nel fascicolo aperto dalla Procura nocerina al momento risulta un solo indagato, bisognerà accertare se il dipendente comunale abbia agito da solo o con la complicità di altre persone all’interno della macchina comunale. L’inchiesta è destinata a far scalpore. Il danno ipotizzato nei confronti del Comune è di circa duecentomila euro.

Rosaria Federico

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