Inseguito e pestato il nipote del boss 

Giovanni Maiale jr aggredito a colpi di randello durante una lite in via Tavoliello: costretto a rifugiarsi in ospedale

Violento pestaggio ai danni di Giovanni Maiale junior, nipote del boss Giovanni, a capo dell’omonimo clan tra gli anni Ottanta e Novanta. Ad aggredirlo, ieri mattina in via Tavoliello, sono stati due commercianti ebolitani sui quali sono in corso indagini da parte dei carabinieri della locale compagnia, diretta dal capitano Luca Geminale.
Giovanni Maiale junior, che pare fosse in compagnia di un’altra persona con precedenti penali, si è rifugiato in ospedale per sfuggire all’ira dei suoi aggressori. Secondo le prime indiscrezioni investigative, il rampollo del disciolto clan, è stato picchiato con inaudita violenza. È stato raggiunto da una serie di colpi di randello, che gli hanno provocato traumi agli arti superiori e altre lesioni in vari punti del corpo.
La violenta aggressione si è verificata intorno alle 7.30, nei pressi di un esercizio commerciale piuttosto frequentato. Ci sarebbe stato prima un diverbio molto acceso e poi la degenerazione della lite. Maiale ha dovuto – secondo una prima ricostruzione – battere in ritirata e cercare riparo in un luogo pubblico, nel caso il pronto soccorso del presidio ospedaliero Maria Santissima dell’Addolorata. A soccorrerlo è stato l’amico con cui si accompagnava.
L’inseguimento. Le scorribande iniziate in via Tavoliello, non lontano dal cimitero, sono proseguite per altre strade della città fino alla piazza dell’ospedale. Sembra che gli aggressori – particolare ancora da confermare – stessero cercando anche l’accompagnatore di Maiale. La “caccia” all’uomo sarebbe stata interrotta soltanto quando sono stati allertati i carabinieri. Il ferito, intanto, è passato in radiologia e, successivamente, nel reparto di ortopedia. Per le lesioni patite, i medici hanno diagnosticato una prognosi di venti giorni. Le ferite più gravi, Giovanni Maiale jr le ha riportate alle braccia, usate presumi bilmente come scudo per parare le bastonate. La vicenda ha creato allarme e apprensione in città. L’inseguimento nelle strade e l’andirivieni delle forze dell’ordine hanno provocato momenti di allarme e inquietudine, almeno fino a quando la situazione non è tornata alla normalità.
Le indagini. A chiarire tutti gli aspetti della vicenda sono stati chiamati i carabinieri. All’inizio sono state fornite ricostruzioni contrastanti e forse fuorvianti. I militari dell’Arma hanno poi cominciato a mettere insieme tutti gli elementi per venire a capo di quella che appare come una violenta e diretta aggressione. Dal comando di via Generale Dalla Chiesa hanno mantenuto, per tutta la giornata, il più stretto riserbo, concentrandosi sulle indagini. Si è partito, come sempre, dalle testimonianze di quanti hanno assistito ai fatti. E uno di questi è l’amico di Maiale junior.
Il “mistero” della lite. La chiave di volta delle indagini potrà venire dalle ragioni che hanno dato origine al diverbio e al successivo pestaggio. Da quanto si è appreso, le ricostruzioni dei fatti fornite finora dai testimoni non sono univoche. Sembra che agli investigatori siano state fornite versioni non concordanti. Al pronto soccorso, il ferito avrebbe raccontato di essersi ferito nel corso di un incidente stradale. Starà agli investigatori capire qual è la versione esatta per indirizzare le indagini sulla pista giusta. Fino a ieri sera, non si segnalavano provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Segno evidente che le indagini non sono chiuse e che potrebbero esserci degli sviluppi nelle prossime ore.
Massimiliano Lanzotto
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