Insegnanti di sostegno previsti altri 380 tagli

Su 2.560 posti chiesti ne sono stati accordati solo 2.180 negli istituti salernitani La colpa è del governo secondo Cobas, scuola e le famiglie dei disabili

L’avvio dell’anno scolastico è ormai imminente. Ma i problemi sono al di là dall’essere risolti. A preoccupare docenti e famiglie è l’ennesimo taglio al sostegno che sta per abbattersi sugli istituti della provincia di Salerno.

Secondo Cobas Scuola e Adi (Associazione Diversabili Insieme) di Battipaglia il taglio previsto per l’anno scolastico 2013-2014 sarà di altre 380 unità rispetto alle richieste avanzate dai dirigenti scolastici. In sostanza su 2560 posti chiesti, ne sono stati accordati solo 2180: in pratica il rapporto è di due alunni affidati ad un solo insegnante, cui spettano soltanto 18 ore settimanali.

La colpa di questo ennesimo taglio, secondo sindacato e associazione, cui si è aggiunta anche la voce delle famiglie con Angelina Desiderio, presidente del Consiglio d’Istituto dell’Itis “Focaccia” di Salerno e rappresentante dei genitori con figli affetti da disabilità, sarebbe del Governo che, però, non agirà direttamente.

«Non succederà sicuramente nell’immediato con un decreto legge – scrivono in una nota congiunta – sarebbe politicamente scorretto. Per eliminare il sostegno scolastico agli alunni disabili è stata ideata una strategia che lentamente ha intaccato tutti i passaggi utili, a partire dalla certificazione dell’handicap fino alla riduzione degli insegnanti di sostegno e degli assistenti materiali. Negli ultimi dieci anni – raccontano – abbiamo puntualmente denunciato la stretta delle Aziende sanitarie locali nel rilascio dei certificati di disabilità. La modifica dei parametri per l’assegnazione degli insegnanti di sostegno, stabiliti in base ai tagli programmati e non secondo la legge 104».

Angelina Desiderio ha poi ricordato come questa situazione vada ormai avanti da quasi tre anni, con un continuo rimbalzo di responsabilità tra l’ufficio scolastico regionale e la Provincia di Salerno.

Una guerra di responsabilità nella quale le uniche vittime sono, alla fine, alunni e genitori. Gli effetti di questi tagli si presenteranno in tutta la loro drammaticità solo con l’avvio della scuola. «È evidente – sottolineano infatti Cobas e Adi – che non basta tagliare alla fonte visto che all’inizio di ogni anno scolastico si deve fare la conta degli insegnanti di sostegno che mancano nelle scuole di ogni ordine e grado».

Ma i problemi non finiscono qui. «Mentre la scuola lotta quotidianamente per la sopravvivenza, dal “fuoco amico” ministeriale – denunciano – ci sono arrivate una direttiva e una circolare con le quali si cerca d’imporre l’attuazione del progetto Bes (Bisogni educativi speciali) che scarica sugli insegnanti disciplinari il compito di garantire interventi didattici individualizzati per l’inclusione degli alunni avvalendosi possibilmente della collaborazione di soggetti privati».

A conferma di ciò ci sono le parole del ministro Carrozza che durante un’audizione del 6 giugno scorso davanti alle commissioni competenti di Camera e Senato ha affermato che «il numero dei docenti di sostegno scenderà dagli attuali 101.000 alle 90.000 unità». Altre 11mila cattedre in meno a livello nazionale.

«Così – concludono nella nota – si raggiunge il vero scopo del progetto Bes, ovvero bisogna eliminare il sostegno».

Mattia A. Carpinelli

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