IL DOSSIER

Inquinamento del mare, per il Salernitano un anno da “maglia nera”

I dati Arpac: raddoppiate le spiagge interdette alla balneazione

SALERNO - La prossima stagione balneare, come e quando si svolgerà, sarà molto diversa dal solito. Qualcosa c’entra l’epidemia in corso, come vedremo fra poco qui e poi ci accorgeremo sulle spiagge. Ma la prima notizia negativa, confermata nei giorni scorsi con la pubblicazione delle tabelle sul Bollettino ufficiale della Regione, riguarda la qualità delle acque, valutata in base alle analisi degli anni scorsi.

I tratti proibiti in Campania sono 18, di cui 7 sul litorale salernitano: Marmorata di Ravello, Marina di Cetara, un settore di Vietri, Salerno Foce Irno, Pontecagnano (2) e Lungomare di Sapri. Il totale raddoppia in abbondanza il bilancio dell’anno scorso, quando i punti off limits erano 3. Di peggio c’è che le ragioni dell’inquinamento sono note. Da molti anni. Infatti l’Arpac, l’ente regionale che esegue i controlli ambientali, ha pubblicato le schede di tutte le località annotando le possibili cause dell'inquinamento: i corsi d’acqua (che ricevono anche i reflui depurati), gli sfiori di emergenza (che dovrebbero risolvere solo eventuali guasti alle stazioni di sollevamento) e le vecchie condotte sottomarine (dove convergono i reflui passati negli impianti di depurazione). Le informazioni stanno lì, sul portale dell’Arpac. Ora le vediamo. Poi ci faremo qualche domanda.

Alfonso Schiavino

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