Innovazione, 106 imprese si sfidano al “best practices”

Confindustria ha presentato la nona edizione del prestigioso premio Maccauro: «Una opportunità che lo scorso anno ha fruttato circa tre milioni»

Salerno per la nona volta consecutiva si candida a diventare capitale dell’innovazione del mondo imprenditoriale. Centosei imprese, nel dettaglio 47 aziende già consolidate sul mercato e altre 59 che sono in fase di start up oltre ad altre venti fuori concorso e provenienti da tutte le regioni d’Italia, escluso la Valle d’Aosta, saranno in città in occasione del “Premio best practices per l’innovazione” per presentare davanti ad una platea di potenziali investitori i propri progetti innovativi nei settori della green economy, del turismo, dell’Ict, delle innovazioni di processo e di prodotto, del web e dei social media, della salute e del benessere. Nella consueta cornice del teatro Antonio Ghirelli, giovedì e venerdì prossimi, ritornerà l’appuntamento lanciato da Confindutria Salerno giunto alla nona edizione: negli spazi del teatro ogni azienda tenterà di conquistare un potenziale cliente in tre minuti; questo è il tempo massimo per sponsorizzare se stessi e la propria idea. I premi sono di due tipologie, sarà valutato il miglior progetto per le aziende già consolidate e un’altro per quelle che stanno per avviarsi. «Nell’arco di quest’anno il volume d’affari generato dalle aziende che hanno aderito al progetto dello scorso anno è stato di 3 milioni di euro - ha dichiarato Mauro Maccauro, presidente Confindustria Salerno - In questi giorni giungeranno in città ben 300 persone, un numero davvero importante». Giuseppe De Nicola, presidente Gruppo servizi innovativi Confindustria Salerno, ha puntualizzato alcuni aspetti dell’iniziativa e fatto capire quanto gli enti pubblici abbiano difficoltà a comprendere l’importanza di stare al passo con i tempi. «Uno dei nostri obiettivi è coinvolgere di più i giovani alle star up e interessare maggiormente gli enti pubblici». Infatti tra i finanziatori del premio istituito da Confindustria l’85 per cento è rappresentato da imprese e solo il 15 per cento dagli enti pubblici. Ma ci sono delle eccezioni.

«Il sindaco del Comune di Baronissi, Gianfranco Valiante, ha siglato una convenzione con l’azienda romana “Inposte” ed ha adottato “Tnotice” che consentirà all’Ente di inviare, e ricevere, raccomandate postali in via digitale (non pec, ndr)», ha detto De Nicola. In pratica l’amministrazione che eroga 80mila euro di spese postali ridurrà i costi della metà e i cittadini non spenderanno più un euro.

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