L'INCHIESTA

Ingroia: «Vassallo, vogliamo la verità»

L’ex pm di Palermo incontra in procura gli inquirenti

SALERNO - «Un incontro proficuo». Fin qui sarebbe una dichiarazione di maniera, fin troppo diplomatica, quella che Antonio Ingroia, ex procuratore della Repubblica aggiunto di Palermo, rilascia subito dopo circa un’ora e mezza del primo contatto con gli inquirenti salernitani che indagano sull’omicidio Vassallo, da otto anni senza un colpevole. Poi, in un incontro nella redazione del nostro giornale, spiegherà come intenderà muoversi per tutelare la parte civile, cioè la famiglia, nell’inchiesta bis sull’omicidio Vassallo. Lui, protagonista dell’inchiesta sulla trattativa Stato- mafia, arriva a Salerno di prima mattina senza scorta e senza tutela da avvocato che rappresenterà la parte civile nell’inchiesta bis sull’omicidio Vassallo. Da marzo, infatti, uno degli uomini che la mafia ha nel mirino almeno da trent’anni è esposto a qualsiasi pericolo, soprattutto quello che fa maturare, nel silenzio degli anni, le vendette postume. Nel “Paese degli scortati” lui gira da solo per un provvedimento assunto dal Governo Gentiloni ed al quale, pur opponendosi, ha solo ricevuto risposte evasive e notarili.

(red.giu.)