L'inchiesta

Ingorgo autovelox, la Provincia mette i suoi

A Salerno è stato firmato l’atto di indirizzo per piazzare i rilevatori fissi

SALERNO. Alla fine anche la Provincia ha deciso: sulle sue strade (oltre 400 di competenza per 2mila chilometri) installerà gli autovelox fissi. La motivazione è contenuta in un atto d’indirizzo del presidente Canfora girato agli uffici compententi di Palazzo Sant’Agostino per mettere mano ad un piano complessivo che, d’intesa con la Prefettura, preveda l’installazione degli apparecchi di rilevazione della velocità sulle arterie più pericolose del Salernitano.

«Nel 2014 – si legge nel decreto – le circostanze accertate o presunte dagli organi di rilevazione, alla base degli incidenti stradali con lesioni a persone, sono sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente. Tra i comportamenti errati di guida, la velocità troppo elevata, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 43,9% dei casi. Particolare ausilio nel contrasto della velocità elevata, quale causa di incidente stradale, è fornito dall’impiego di apparecchiature elettroniche debitamente omologate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, utile strumento per diminuire la ricorrenza di incidenti gravi su tratti stradali connotati da particolare pericolosità e per aumentare i livelli di sicurezza sulle principali vie di comunicazione».

L’autovelox, dunque, come rimedio; perché risulta ai vertici di Palazzo Sant’Agostino è «frequente la rilevazione di condotte di guida imprudenti sulle strade provinciali con mancato rispetto dei limiti massimi di velocità, anche quale causa dei numerosi sinistri ed infortuni registrati sulle strade di competenza dell’amministrazione provinciale». Dunque gli autovelox mobili attualmente in dotazione alla Polizia provinciale non bastano più, secondo Canfora. Per prevenire e migliorare «la sicurezza della circolazione sulle strade provinciali» e contribuire «alla tutela degli automobilisti e degli altri utenti della strada» bisognerà dunque installare «apparecchiature per la rilevazione elettronica della velocità “in modalità remota”, ossia senza la presenza degli agenti accertatori, consentita lungo le strade extraurbane secondarie e le strade urbane di scorrimento veloce», tenendo conto però «dell’elevato livello di incidentalità e della documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali, piano-altimetriche e di traffico.

La scelta delle strade. La Provincia, nel scegliere su quali arterie di sua competenza installare subito gli autovelox, seguirà le indicazioni scaturite dalla Conferenza permanente provinciale del 2012 sulla prevenzione e contrasto dell’eccesso di velocità sulle strade, nata su direttiva del ministro dell’Iterno dell’epoca, Roberto Maroni. Si tratta però di valutazioni su dati statistici definitivi relativi al 2010. Insomma, la fotografia della situazione a sette anni fa. Da allora in poi – almeno sul sito della Prefettura di Salerno – non c’è stato alcun aggiornamento statistico. E così quel documento del 24 febbraio 2012 è diventato il Vangelo per Comuni e sindaci intenzionati a piazzare il loro autovelox su strade di competenza e non. In quel documento, inoltre, venivano indicate come “strade statali e provinciali a maggior incidentalità” la Statale 18, la Sp 430 Cilentana la Statale 517 e il raccordo autostradale Avellino-Salerno. Le tratte urbane di maggiore incidentalità, invece, per la Statale 18 erano quelle di Salerno, Battipaglia, Cava de’ Tirreni e Pontecagnano Faiano.

Per la Cilentana, invece, quelli di Agropoli, Ceraso e Santa Marina. Sulla Statale 517 il tratto che attraversa Sanza; per il raccordo il tratto Baronissi e Fisciano. E la causa maggiore degli incidenti? «La guida distratta, l’eccesso e il superamento dei limiti di velocità, le altre violazioni del Codice della Strada (mancato rispetto della distanza di sicurezza)». Nulla di nuovo sotto il sole dunque. Ma si tratta comunque di opzioni che stanno decisamente strette ai tecnici di Palazzo Sant’Agostino. L’obiettivo, infatti, è quello di presentarsi in Prefettura con un dossier di strade pericolose ben più sostanzioso di quello fotografato del 2012 su dati dell’anno prima. Inserendo così altre arterie di competenza.

I nuovi rilevamenti Istat. Un punto di partenza potrebbero essere le ultime – e dunque, più aderenti alla realtà – rilevazioni statistiche dell’Istat per quanto riguarda gli incidenti in Campania nel 2015 e pubblicate nel novembre scorso. I numeri parlano chiaro: nel 2015 «si sono verificati in Campania 9.111 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 235 persone e il ferimento di altre 13.755. Rispetto al 2014, diminuiscono sia gli incidenti (-0,8%) che i feriti (-1,6%), in linea con le variazioni rilevate nell’intero Paese (rispettivamente -1,4% e -1,7%); il numero di vittime della strada invece cresce meno della media nazionale, +0,9% contro +1,4%». Nel dettaglio in provincia di Salerno si sono verificati 2.137 incidenti, con 57 morti e 3.379 feriti. Meno incidenti (2.267), morti (69) e feriti (3.631) del 2014. Inoltre, nel 2015 «il maggior numero di incidenti (6.745, il 74,0% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 111 morti (47,2% del totale) e 9.735 feriti (70,8%).

Rispetto all’anno precedente i sinistri diminuiscono dell’1,4% in ambito urbano e del 3,9% sulle strade extraurbane, mentre aumentano del 12,2% sulle autostrade (per il Salernitano, in particolare l’A3, ndr). Gli incidenti più gravi continuano ad avvenire sulle strade extraurbane (6,1 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (3,6). Più della metà dei sinistri stradali (all’incirca il 55%) avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane che su quelle extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 22,2% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (10,1%) e in curva (8,3%). Lungo le strade extraurbane il 23,7% degli incidenti si verifica in curva, l’8,5% in corrispondenza di un incrocio».

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