Ingoiò il pallino di droga appena acquistato 

A processo una scafatese che per procurarsi lo stupefacente era anche evasa dai domiciliari

Affronterà il processo con la doppia accusa di evasione dagli arresti domiciliari e favoreggiamento nello spaccio di stupefacenti, una trentasettenne pregiudicata già nota alle forze dell’ordine, sorpresa il 18 gennaio di quattro anni fa a scambiando denaro per droga con uno spacciatore scafatese. In particolare, in quella circostanza, la donna, tossicodipendente a sua volta, si era allontanata da casa, violando la restrizione domiciliare imposta, per acquistare della droga, incurante della possibilità di controlli e della violazione che commetteva con il solo atto di uscire di casa.
Fatto più grave, però, nel momento in cui sopraggiungevano i carabinieri della tenenza carabinieri di Scafati, la donna senza indugio aveva preso il “pallino” di cocaina appena acquistato dal pusher e con una mossa repentina lo aveva messo in bocca e poi ingoiato. Poco prima, la trentasettenne si era recata dal proprio pusher per procurarsi le dosi di droga, ma era finita nel mirino dei militari che intanto stavano controllando lo spacciatore. Una volta fatta irruzione nella casa dello spacciatore, i carabinieri avevano sorpreso la scafatese che aveva violato gli arresti domiciliari per acquistare la droga.
La donna non si fece però prendere dal panico malgrado la situazione concitata: particolarmente esperta dei comportamenti da tenere in casi di difficoltà, afferrò il bussolotto di cocaina appena acquistato e lo ingoiò, per far sparire le prove dell’avvenuto reato. Tutta l’accaduto finì comunque nell’informativa di reato, utile a produrre due differenti filoni d’inchiesta, uno a carico della donna, che affronterà il processo con la duplice accusa di evasione dagli arresti domiciliari e favoreggiamento per l’elusione dell’attività delle forze dell’ordine, e uno a carico del pusher, anche lui noto alle forze dell’ordine, “beneficiario” dell’intenzione della consumatrice, la quale aveva provato far sparire in bocca la dose di stupefacente, con un gioco di prestigio tipico degli spacciatori di strada quando si trovano messi alle strette. Il suo gesto, in aggiunta alla violazione, dell’obbligo deciso del giudice di sorveglianza, le è valso una seconda accusa. Il pusher scafatese è invece interessato da un procedimento diverso, separato e trattato in altra sede. La droga è stata sottoposta a sequestro, mentre il processo a carico della donna si svolgerà davanti al giudice monocratico De Martino del tribunale di Nocera Inferiore.
Alfonso T. Guerritore
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