IL CASO

Ingiusta detenzione, sbagliati i conti a Eboli

Gli fu dimezzata l’equa riparazione, la Cassazione gli dà ragione

EBOLI - Si avvalse della facoltà di non rispondere, dimezzata l’equa riparazione per ingiusta detenzione. Per la Corte di Appello di Salerno «non agevolò l’attività investigativa, ai fini della caducazione» della misura cautelare. Protagonista della vicenda giudiziaria è un 39enne ebolitano che, nel 2011, fu coinvolto in un blitz della guardia di finanza su un traffico di droga con base nel centro storico.

La Cassazione, invece, ne ha accolto il ricorso ed ha rinviato gli atti ai giudici di Salerno per il ricalcolo. Sedici giorni di carcere e quindici mesi agli arresti domiciliari, ingiustamente ha sentenziato in seguito il tribunale. L’ebolitano, infatti, è stato scagionato da tutte le accuse. Ed è per questo che gli è stata riconosciuta l’equa riparazione: per essere stato privato senza motivo della libertà personale. L’inghippo è sorto nei calcoli dell’indennizzo sul quale non si trovano concordi le parti.

Massimiliano Lanzotto