Ingegneri, la sfida della trasmissione delle conoscenze

L’Ordine ha insignito 116 iscritti del titolo di senatore Brigante: «La velocità di cambiamento è elevatissima»

Centosedici iscritti all’Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno negli anni 1975 e 1976, sono stati insigniti, ieri mattina, nella sede dell’Ordine, del titolo di senatori. I nuovi senatori si aggiungono ai 196 nominati negli anni precedenti, per un totale di 312. La cerimonia si è svolta in una affollatissima sala De Angelis, intitolata ad un ex presidente dell’Ordine. Agli “storici” iscritti sono stati consegnanti un diploma e una medaglia commemorativa. La mattinata di festa è stata aperta dall’intervento del presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Salerno, Michele Brigante, che ha spiegato come i nuovi senatori siano «colleghi che, con il loro lavoro hanno dato lustro ad uno degli Ordini più importanti in Italia, che oggi conta circa seimila iscritti».

Brigante ha sottolineato come la cerimonia sia un’occasione per verificare quale collegamento culturale c’è tra le generazioni “non nuovissime” e i giovani professionisti. L’attenzione è stata infatti posta, durante il discorso, sull’importanza della trasmissione del sapere e dei valori tra le generazioni, soprattutto in un’epoca in cui l’ingegnere è sempre più manager di se stesso.

Brigante ha voluto ricordare due figure che restano punti di riferimento d’eccellenza per i professionisti salernitani. Una è quella di Luigi Giura, il lucano ispettore del Corpo ponti e strade del Regno delle Due Sicilie, noto per aver progettato il primo ponte sospeso dell’Europa continentale, vale a dire il ponte Real Ferdinando sul Garigliano. L’altra figura ricordata è quella del professore Piero Pozzati, bolognese, che è stato membro delle commissioni del Cnr per le normative sulle costruzioni e, a metà degli anni Novanta, è stato presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

«Negli ultimi anni c’è stata una enorme velocità di cambiamento tra le generazioni – è la riflessione di Brigante – Fino a trent’anni fa due generazioni vicine si potevano comprendere nel linguaggio mentre oggi il linguaggio cambia nell’arco di pochi mesi. Questo porta ad un tecnicismo esasperato, con ingegneri quasi “confusi”, inconsapevoli di ciò che fanno». Per questo – è stata la conclusione del presidente dell’Ordine – nascono due esigenze: «Quella dell’informazione e della formazione, per renderli competitivi sul mercato, e quella di diventare un centro di attenzione sdi sviluppo».

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