Infreschi e Masseta, tolleranza zero

Nell’area marina protetta vietati l’ancoraggio e la navigazione. In alcuni punti pure tuffi e immersioni

Dalla torre dello Zancale di Marina di Camerota a Scario, tra calette mozzafiato, grotte e spiagge incontaminate. È l’area Marina protetta degli Infreschi e della Masseta. Qui, quando il cielo è limpido, la vista va dal Golfo di Policastro alle montagne della Calabria. Un paradiso assolutamente da tutelare. Eppure, nonostante i vincoli e i divieti, sono sempre di più i diportisti che infrangono le regole mettendo seriamente a rischio l’habitat marino di quest’area, dove vivono centinaia di specie protette. I fondali della baia degli Infreschi sono colonizzati da distese di Posidonia oceanica in cui è facile notare le nacchere (Pinna nobilis); e in alcuni tratti, tra i 30 e i 40 metri, sono presenti anche rami di corallo rosso che possono essere ammirati alla “Secca Piccola”, punto di immersione al largo degli Infreschi. «Si tratta di un’area eccezionale, di massima rilevanza – spiega il tenente di vascello Massimo Ruggiero, comandante del Circondario marittimo di Palinuro – che va assolutamente tutelata e salvaguardata. Il nostro impegno, soprattutto in questo periodo dell’anno, non ha limiti – continua il comandante - Purtroppo sono ancora troppi i diportisti che non rispettano le regole, spesso per la non conoscenza del territorio e delle principali norme per la sicurezza della navigazione». E qualche giorno fa, dopo una lunga campagna di sensibilizzazione, è scattato il blitz nell’area marina protetta. Il gommone veloce dei guardiacoste, con a bordo il maresciallo Amleto Tarani (comandante dell’Ufficio locale marittimo), è arrivato all'improvviso. È entrato nel porto naturale degli Infreschi con i lampeggianti accesi e ha contravvenzionato una decina di diportisti. Alcuni avevano ancorato le proprie imbarcazione in una zona ricca di “Posidonia”, altri navigavano in zone non consentite arrecando grave pericolo per i bagnanti. E poi i soliti “naviganti” della domenica sorpresi addirittura non in regola con la documentazione di bordo e le dotazioni di sicurezza. «L’ancoraggio nella baia degli Infreschi è doppiamente vietato per proteggere le praterie di Posidonia e soprattutto per la sicurezza della balneazione e della navigazione» spiegano i guardiacoste. Nell’area marina ci sono delle zone A, di massima tutela, dove è vietato ogni tipo di attività. Anche fare un tuffo o un’escursione subacquea. «Per questo – avverte Tarani - è importante documentarsi bene prima di intraprendere la navigazione sulle restrizioni della zona». Poi l’appello. «È importante rispettare le regole e i divieti. E a dare l’esempio devono essere in primis gli operatori locali». E nei prossimi giorni – avvisa –sarà tolleranza zero.

Vincenzo Rubano

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