L'INVERNO A SALERNO

Influenza, è arrivata la PacificaMigliaia di salernitani a letto

Record di ricoveri in Pediatria al "Ruggi". I più colpiti sono i bambini fino a quattro anni

Pacifica lo è di nome e di fatto, rispetto ad altre ondate caratterizzate da maggiore virulenza. Ma sono già migliaia - in particolare bambini - i salernitani messi ko dall’influenza. Il cui picco massimo è atteso tra la fine di questo mese e la metà del prossimo.
L’epidemia è scattata dai primi giorni dell’anno nuovo, in anticipo rispetto allo scorso anno, forse anche a causa delle temperature più rigide che hanno contribuito ad abbassare le difese immunitarie e a diffondere il virus. L’incidenza, nelle prime due settimane di gennaio, è stata superiore, come confermano i report forniti dai "medici sentinella" dell’Asl 2. Camici bianchi che, volontariamente, hanno scelto di collaborare con l’Istituto superiore della sanità, fornendo ogni settimana i dati relativi alla casistica degli influenzati, per consentire all’ente di tracciare una statistica su base regionale e nazionale.
Nella prima settimana del 2008, fanno sapere dal servizio epidemiologico dell’azienda sanitaria Salerno 2, l’incidenza influenzale è stata di 5,94 casi ogni centomila abitanti, a fronte di una media nazionale di 5,32 casi. La fascia di età più colpita è quella relativa ai bambini di età compresa tra gli zero ed i quattro anni. Seguono quelli tra i cinque ed i quattordici anni, mentre si è notevolmente abbassata la casistica relativa agli over 64, anche per merito della diffusione capillare della vaccinazione.
«Gli adulti sviluppano una sorta di immunità naturale, essendo venuti in contatto con i virus più volte nel corso della loro vita, a differenza dei bambini che non hanno questa "memoria virale" - spiega la dirigente del servizio Maria Grazia Panico - Inoltre la vaccinazione non è prevista per i più piccoli, a meno che non soffrano di patologie di base». E sono proprio i bambini quelli che rischiano maggiori complicanze legate all’influenza.
Tantissimi, finora, quelli che hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici dell’ospedale di via San Leonardo. «Abitualmente in reparto lavoriamo su dieci posti di day hospital e quindici di degenza - spiega il primario Lello Albano - Attualmente abbiamo dovuto ampliare il numero dei posti letto, arrivando a ventisette degenze». Le complicanze più frequenti sono quelle di tipo respiratorio, che rendono dunque necessaria l’ossigenoterapia o la terapia intensiva, in particolare nel caso di neonati o comunque di bambini piccolissimi. Frequenti anche le complicazioni di tipo gastrointestinale, con disidratazione. «Siamo pieni - continua Albano - anche se non abbiamo ancora fatto ricorso a trasferimenti. Per ora reggiamo, ma il picco massimo arriverà tra un paio di settimane». Per fronteggiare l’influenza, in mancanza di complicazioni, basta seguire poche regole elementari: «Riposo a letto e antipiretici - spiega la dottoressa Panico - Gli antibiotici sono necessari solo in presenza di altre patologie. Fondamentale è comunque la prevenzione. E’ importante lavarsi sempre bene le mani, evitare i luoghi affollati e, se ci si sente "spezzati" o febbricitanti, evitare di uscire di casa per non contagiare altre persone».