Infiltrazioni dei clan, annullato il Puc

I commissari cancellano il Piano urbanistico di Santomauro. Le dure accuse sui cambi di destinazione dei suoli

Illegittimità e violazioni, incarichi concessi senza rispettare le norme di settore: la bozza del Piano urbanistico comunale realizzata dall’ex sindaco Giovanni Santomauro e dalla sua amministrazione è stata revocata dalla commissione straordinaria che regge le sorti del Comune, guidata dal dottor Iorio. Revocati anche tutti gli incarichi esterni di consulenza per il Piano urbanistico e sciolta la struttura organizzativa creata nel maggio 2012.

La triade commissariale ha dato anche mandato al dirigente del settore tecnico e ambiente di Palazzo di Città, Giancarlo D’Aco, di provvedere alla formazione di una nuova struttura organizzativa interna, nonché all’identificazione di forme innovative di supporto tecnico e giuridico per la predisposizione della nuova proposta di Puc.

Il tutto dovrà essere fatto entro il prossimo 4 luglio 2015, pena l’attivazione delle procedure del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) approvato nel 2011 a Palazzo Sant’Agostino.

Il Puc targato Santomauro, che era diretto verso l’adozione finale dopo la conclusione dell’intero iter amministrativo e burocratico, era stato sospeso dal commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo lo scorso anno, in seguito al terremoto giudiziario che si era abbattuto sul Comune e sullo stesso Santomauro.

La commissione straordinaria ha ora azzerato tutto il lavoro svolto in tre anni, alla luce della relazione della commissione d’accesso che aveva evidenziato “ripetute illegittimità e violazioni della normativa di settore, sia per quanto attiene alle modalità di conferimento degli incarichi di consulenza tecnico-giuridica, sia per quanto attiene alle relative forme di pubblicità”.

Durissimo era stato il commento sull’iter del Puc descritto nelle pagine delle motivazioni dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. “Il Comune di Battipaglia, dotato di Prg, aveva costituito nel 2009 un organismo atipico (non previsto da alcuna normativa) denominato Laboratorio Politico, composto da consiglieri comunali, con il fine di emanare indirizzi a cui si sarebbe dovuto ispirare il futuro Puc; orientamenti che sono stati poi recepiti nel 2012 dal Consiglio su proposta dell’assessore all’urbanistica. Il Laboratorio Politico individuava la fascia costiera, le aree industriali dismesse e le aree delle cave estrattive non più attive quali zone ove favorire lo sviluppo urbanistico. In particolare, lungo la costa si ipotizzava la massima riqualificazione infrastrutturale ed economica con la realizzazione di un vero e proprio distretto turistico-borgomarinaro (1600 nuovi alloggi). Contestualmente prendevano avvio le procedure finalizzate alla redazione dei documenti urbanistici secondo le predette indicazioni e veniva dato incarico al Rup l’ingegnere Pasquale Angione (anch’egli unitamente al sindaco Santomauro raggiunto da ordinanza di custodia cautelare nel 2013) di individuare le professionalità esterne per la necessaria assistenza tecnico giuridica”.

Il Puc era stato disegnato sui terreni della fascia costiera ex Valsecchi, di proprietà dell’imprenditore scafatese Marano e della Sab srl. L’adozione del Puc avrebbe, in sostanza, donato una evidente ed ingente plusvalenza ai proprietari, legata al cambio di destinazione di terreni agricoli in suoli edificabili.

Centinaia di metri quadrati di terreni agricoli che, per effetto della nuova pianificazione, si sarebbero trasformati in suoli edificabili per circa 1600 nuovi appartamenti previsti nel documento.

Un verdetto che non poteva passare inosservato agli occhi della commissione straordinaria, che ha preferito stracciare tutto il lavoro svolto per avviarne uno dall’inizio, con tempi strettissimi: pochi mesi, insomma, per ridisegnare il volto della città.

Francesco Piccolo

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