Infezione da catetere, pronta la perizia

La Procura aveva chiesto al polo oncologico di Pagani di appurare le responsabilità di quanto accaduto a Materdomini

Le indagini avviate dopo i casi di infezioni dovute ai cateteri all’ambulatorio di Materdomini a Nocera Superiore, continuano ad approfondire più di dieci vicende sospette con altrettante singole azioni penali avviate dall’inizio dell’indagine, in attesa di nuove ulteriori notizie di reato.

Intanto il fascicolo seguito dalla procura di Nocera Inferiore, con gli atti curati in collaborazione dal sostituto procuratore Roberto Lenza e dal sostituto Giuseppe Cacciapuoti, con l’eventuale riunificazione in un solo faldone si è arricchito di una accurata relazione tecnica preparata dal primario del reparto oncologia dell’ospedale di Pagani, dottor Alfonso D’Arco: proprio al polo specialistico paganese furono infatti trasferiti gli ammalati dopo la chiusura di Materdomini. La relazione potrebbe fornire nuove chiavi di lettura per ricostruire la vicenda.

Al vaglio della procura e dai carabinieri della “sezione pg”, c’è uno scatolone con i sei nuovi “port” , i cateteri sottocutaneu considerati veicoli delle infezioni contratte dai malati di tumore. Il lavoro investigativo attende ora il risultato di un accertamento negli ambienti ambulatoriali, con l’assenza di persone iscritte nel registro degli indagati e due strade: la prima punta sulla eventuale carenza della ditta produttrice dei cateteri, la seconda indica invece l’ambiente ambulatoriale quale fonte della trasmissione dell’infezione. Tutto ciò, naturalmente, in attesa di completare il quadro con nuovi elementi allo stato non individuati. I sequestri si sono susseguiti in diverse fasi, con l’acquisizione dei “port”, il conferimento della perizia sanitaria e l’esistenza di una precedente indagine per sospetta infezione che sembra destinata a confluire nell’attuale filone.

I sospetti casi di infezioni sarebbero legati ai cateteri sottocutanei inseriti ai pazienti per la chemioterapia. Qualcosa di fatale è intervenuto nell’iter, con le prime avvisaglie riscontrate dai pazienti oncologici seguiti dall’ambulatorio di Materdomini.

All’inchiesta penale della magistratura nocerina fa eco l’indagine interna ASL avviata dalla task force ordinata dal direttore sanitario D’Ambrosio, con l’intero esame dei 139 utenti sottoposti al primo screening e la chiusura del punto di Materdomini con trasferimento immediato dei pazienti al olo oncologico dell’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani.

I malati di tumore intanto stanno proseguendo negli esami eseguiti dall’équipe incaricata dai vertici Asl, che avevano ordinato l’inchiesta per valutare la situazione. Nelle carte manca ancora la definitiva relazione sull’autopsia di una paziente oncologica deceduta di recente, con la forte possibilità di un legame con l’infezione. Il protocollo dettagliato ordinato dall’Asl prevede gli esami del sangue, le colture, la radiografia, l’ecocardiogramma, l’eecodoppler del vasi del colloe una specifica profilassi antibiotica.

Alfonso T. Guerritore

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