Industriale pentito adesso “incastra” Alberico Gambino

Pagani, inizia oggi in Appello il processo “Linea d’ombra” L’imprenditore edile ha parlato dei rapporti clan-politica

PAGANI. È un imprenditore di Pagani del settore costruzioni la nuova carta della direzione distrettuale antimafia di Salerno per le indagini sul caso Pagani, atteso già nella seconda fase del processo “Linea d’ombra” al via oggi in Corte d’Appello.

L’uomo, incappato in alcuni problemi economici legati alla sua attività, trasferito fuori città con i parenti nelle scorse settimane, sarebbe stato più volte ascoltato da un gruppo di investigatori nel corso degli ultimi mesi, dopo aver espresso la volontà di collaborare. Il quarantenne paganese, titolare di un’azienda edilizia che porta il suo nome, avrebbe forti legami con il gruppo Petrosino D’Auria, manifestati da interessi economici, agganci imprenditoriali e rapporti intessuti con personaggi politici di primo piano, suffragati da numerosi riscontri già messi nero su bianco dagli inquirenti. Le sue dichiarazioni potrebbero diventare, in caso di ammissione al secondo grado di giudizio, il nuovo elemento processuale insieme a quelle di Sandro Contaldo, boss del clan Contaldo-Annunziata, leader della fazione criminale delle palazzine negli anni novanta, passata in secondo piano con l’ascesa dei Fezza-Petrosino D’Auria.

Il secondo grado di giudizio del processo riguarda l’ex sindaco di Pagani Alberico Gambino, l’ex consigliere Giuseppe Santilli, i fratelli Michele e Antonio Petrosino D’Auria, Giovanni Pandolfi Elettrico, Antonio Fisichella, l’imprenditore Francesco Marrazzo e l’ex architetto comunale Giovanni Di Palma, tutti assolti dai giudici del primo collegio del tribunale di Nocera Inferiore nel marzo 2012 con esclusione di Gambino e Santilli, condannati a due anni e dieci mesi ciascuno. La procura antimafia di Salerno non impugnò le assoluzioni dell’ex direttore della galleria del Pegaso Giovanni Barone, dell’ex assessore Massimo Quaratino e del presidente della paganese Raffaele Trapani, prosciolti in primo grado su stessa richiesta da parte del pm Montemurro, che oggi chiederà in aula la la rinnovazione istruttoria. Le altre nuove fonti di prova comprendono i collaboratori di giustiza Attilio Principale, Raffaele Del Pizzo, oltre al blogger Valerio Damiano, in passato impegnato nel sito web “Qui Pagani libera” e l’ex gestore dei parcheggi comunali Giacomo Cicalese.

L’unico degli imputati sottoposto a misure restrittive al momento è Antonio Petrosino D’Auria, per gli inquirenti antimafia il capoclan.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA