Il dramma

Individuati i corpi di due dei tre sub prigionieri nella grotta a Palinuro FOTO e VIDEO

Si tratterebbe di Mauro Tancredi e Silvio Anzola. Nessuna traccia ancora, invece, di quello di Mauro Cammardella, titolare del Centro Diving. Le operazioni dei soccorritori complicate dai 50 metri di profondità

CENTOLA PALINURO.Sono stati individuati due dei tre corpi dei sub scomparsi ieri mattina nelle acque di Palinuro. Si tratta, si apprende da fonti qualificate, di Mauro Tancredi e Silvio Anzola. Non ancora individuato, invece, il corpo di Mauro Cammardella, titolare del Centro diving di Palinuro. Le operazioni di recupero risultano difficili dal momento che i corpi si trovano ad una profondità di 45-50 metri.

Il sopralluogo del sostituto procuratore. Vincenzo Palumbo si è recato insieme con il comandante della Capitaneria di Porto di Palinuro, Andrea Palma, nello specchio di mare interessato dalle ricerche dei sub scomparsi da ieri mattina. É il primo sopralluogo del magistrato della Procura di Vallo della Lucania. Intano la Protezione civile, Gruppo Lucano Centola, ha allestito una equipe di sostegno per i familiari dei tre sub che da ieri sostano sulla banchina del porto di Palinuro. Del gruppo fanno parte la psicologa Paola Schiavo e lo psichiatra Alfonso Pace. La figlia di Mauro Cammardella ha avuto un malore.

L'esperto: "Dopo 24 ore poche speranze di trovare vivi i sub"
Fabio Barbieri, una vera istituzione nel mondo dello sport subacqueo e dell'immersione in generale, è pessimista sull'esito delle ricerche e fa varie ipotesi su ciò che può essere accaduto nelle acque di Palinuro

Il dramma. La chiamano la grotta “della Scaletta” ma, in realtà, è un cunicolo scuro e tortuoso che si estende per 16 metri. E in questo intestino di Capo Palinuro sono dispersi da ieri mattina i sub Mauro Cammardella e Mauro Tancredi (entrambi di Palinuro) e il milanese Silvio Anzola. Le speranze di poterli ritrovare ancora in vita sono davvero poche ma Guardia costiera e vigili del fuoco hanno lavorato ininterrottamente per tutta la notte. E non c'è traccia della loro presenza nella "bolla d'aria". I tre sub, tutti esperti del settore, si sono immersi pochi minuti dopo le 10 e da allora non si sono avute più notizie. Con loro c’erano altri nove sub che hanno effettuato un itinerario diverso e che sono regolarmente rientrati.

Palinuro, continuano le ricerche dei sub dispersi
Prosegue senza sosta l'attività dei soccorritori per cercare di recuperare i tre uomini che non sono riemersi dopo il tuffo nel cunicolo "della Scaletta" (video di Vincenzo Rubano)

L’immersione fatale. Il gruppo si era impegnato in un’immersione “in parete” lungo il cosiddetto costone del Ribatto di Punta Iacco, così chiamato perché la parete scende verticale e il moto ondoso si fa sentire più che altrove. È stato Fabrizio Di Siervi, un sub che stava sulla barca del diving “Mauro Sub” ad allertare i soccorsi non vedendo risalire i tre. «Io non mi sono immerso – spiega con le lacrime agli occhi – facevo semplicemente da barcaiolo. Dovevo aspettare sul gozzo la fine dell’immersione e poi riaccompagnarli in porto». Ma ieri qualcosa non è andato per il verso giusto. «Ho aspettato il tempo necessario, poi non vedendoli riemergere – spiega – ho chiamato subito i soccorsi». E sul posto sono arrivati dopo pochi minuti i guardiacoste di Palinuro, diretti dal tenente di vascello Andrea Palma, che hanno subito allertato gli speleo sub dei vigili del fuoco. Sono stati momenti di panico. Di Siervi ancora ora non si dà pace: «Non riesco a capire cosa sia accaduto. Si tratta di tre persone esperte. Non riesco ancora a crederci».

leggi anche: Tragedia a Palinuro, si cercano ancora i corpi dei tre sub dispersi Individuati ma non ancora recuperati. Tra le vittime Mauro Cammardella e Mauro Tancredi, entrambi del posto. Non sono più riemersi dopo essersi avvenurati in un cunicolo a diversi metri di profondità

Le ricerche. Gli esperti dei vigili del fuoco sono arrivati in elicottero da Napoli e da Roma. Poi in nottata è arrivata anche una squadra da Bari. L’operazione di soccorso è tuttora in corso. La situazione è apparsa sin dal principio difficilissima. Prima ancora dell’arrivo dei vigili del fuoco sono stati alcuni sub di Palinuro a scendere nel cunicolo con la speranza di poter trarre i salvo i tre sub dispersi. Ma il tentativo è stato inutile perché il cunicolo era impercorribile: l’acqua era troppo torbida e le condizioni erano proibitive.

Ma uno dei sub ha giurato di aver visto il corpo esanime di una persona. Sul porto di Palinuro in pochi minuti sono arrivati carabinieri, sanitari del 118 e volontari della Protezione civile. In prima linea anche il sindaco Carmelo Stanziola e il sostituto procuratore Vincenzo Palumbo della Procura di Vallo della Lucania che ha coordinato le indagini in stretto contatto telefonico con il procuratore capo Giancarlo Grippo e con il comandante Palma. «Le operazioni di soccorso sono tuttora in corso», taglia corto il procuratore mentre in serata una flebile speranza era emersa, dopo lunghe ore di ricerca, dalle parole del sindaco di Centola-Palinuro, Carmelo Stanziola, e del capo dei sommozzatori dei vigili del fuoco, Gerardo Biraglia: «All’interno della grotta c’è una bolla d’aria nella quale i tre potrebbero essersi rifugiati, quindi potrebbero essere ancora vivi». Ma fino alla tarda serata di ieri nessuno è stato tratto in salvo. Ma le ricerche continueranno. «Lavoreremo ininterrottamente per tutta la notte – ha avvisato ieri sera il tenente di vascello Andrea Palma, comandante del Circondario marittimo di Palinuro – continueremo a fare tutto il possibile. Si tratta di un’operazione di soccorso piuttosto complessa, che è stata studiata nei dettagli. I mezzi e gli uomini della Guardia costiera sono tutti al lavoro da questa mattina».
Le ricerche sono proseguite per tutta la notte senza però alcun esito positivo.

 

Le zone interdette. Il comandante da ieri mattina ha disposto la chiusura dell’area portuale ad automobilisti e curiosi per agevolare il via vai dei mezzi di soccorso. Ieri sera, pochi minuti dopo le 21, in Capitaneria si è tenuto l’ultimo briefing con il tenente Palma, il pm Palumbo e i vertici dei vigili del fuoco.

La ricostruzione. A quanto pare il cunicolo è diventato per i tre sub una vera e propria trappola. «Basta poco, con le pinne, a scuotere il fondale fangoso. E con il panico non si riesce più a trovare la via d’uscita» raccontavano alcuni amici sul porto di Palinuro mentre i familiari dei tre dispersi arrivavano pian piano sulla banchina dove sono poi rimasti fino a notte inoltrata. Per il momento la ricostruzione dell’accaduto, purtroppo, sembra sempre più simile alla dinamica della tragedia avvenuta nell’estate nel 2012 nella grotta del Sangue dove persero la vita quattro sub che non riuscirono più a trovare la via d’uscita.

 

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