iniziative elettorali

Individuate le aree per i gazebo di partiti e movimenti

SALERNO. Per evitare che durante la prossima campagna elettorale possano esserci manifestazioni e non autorizzate o che, pur in possesso di autorizzazioni, possano essere revocate perché non in linea...

SALERNO. Per evitare che durante la prossima campagna elettorale possano esserci manifestazioni e non autorizzate o che, pur in possesso di autorizzazioni, possano essere revocate perché non in linea con quanto stabilito dall’Amministrazione (come avvenuto mesi fa per i gazebo di Forza Italia al corso Vittorio Emanuele), la Giunta comunale ha indivuato le aree dove sarà possibile svolgere temporaneamente manifestazione politiche.

È scritto nero su bianco nella delibera numero 55 approvata lo scorso 27 febbraio. In pratica gli spazi consentiti sono i seguenti: lungomare Trieste-altezza palazzo Poste; lungomare Trieste-altezza Camera di Commercio; lungomare Trieste-incrocio via Velia; lungomare Trieste-incrocio via Santi Martiri salernitani; via Nizza-altezza monumento Falcone e Borsellino; piazza San Francesco; corso Garibaldi-incrocio via Velia; piazza Giovanni Nicotera; piazza Gian Camillo Gloriosi; largo Antonio Santelmo; piazza Salvatore Valitutti; piazza Caduti civili di Brescia; piazzetta della Libertà; piazza monsignor Grasso; ingresso Parco del Mercatello-altezza viale Gramsci; ingresso Parco del Mercatello-altezza via Angrisani; via Picenza-incrocio viale Verdi; piazza Montpellier-ingresso Parco Pinocchio.

Ma quale sarà l’iter da seguire? L’autorizzazione dovrà essere richiesta all’ufficio Servizi demografici ed elettorali previa contribuzione di dieci euro per il rilascio della stessa. Naturalmente nella delibera si precisa anche che “le concessioni potranno essere rilasciate solo a condizione che non costituiscano intralcio al traffico veicolare e pedonale, non interferiscano con iniziative dell’Ente e previo parere favorevole del Comando di polizia municipale”. Una misura, questa presa dalla Giunta comunale, nata a seguito delle “molteplici richieste inoltrate” e con l’obiettivo di “disciplinare attraverso un unico strumento normativo le condizioni, le modalità e gli spazi per la concessione delle autorizzazioni” per questo tipo di manifestazioni.

In questo modo si spera di evitare situazioni caotiche in cui la Giunta comunale non conosce le decisioni che prendono i dirigenti, come avvenuto in passato suscitando contestazioni e alimentando polemiche.

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