la vertenza

Incontro sulla Paif La commissione non può fare nulla

Dopo l’ex sindaco Giovanni Santomauro e l’ex commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo, anche la Commissione straordinaria al timone del Comune di Battipaglia conosce la drammatica situazione del...

Dopo l’ex sindaco Giovanni Santomauro e l’ex commissario prefettizio Mario Rosario Ruffo, anche la Commissione straordinaria al timone del Comune di Battipaglia conosce la drammatica situazione del gruppo Paif e Termopaif. Ieri pomeriggio, una delegazione sindacale è stata ricevuta da Gerlando Iorio e Ada Ferrara. Lo scopo dell’incontro era sostanzialmente quello di mantenere un rapporto istituzionale tra i lavoratori e il Comune, e di informare la Commissione dello stato dei fatti. All’incontro hanno partecipato le Rsu Carmine Palma, Giuseppe Citro e Giovanni Bertolini. Nel corso della riunione, molti lavoratori del gruppo aziendale erano assiepati all’esterno del municipio, su piazza Aldo Moro.

«La Commissione si è presa del tempo per ascoltare la storia recente della Paif e della Termopaif – ha detto Palma – facendosi carico della nostra situazione. Non ci sono, al momento, effettivi sbocchi ma era giusto che fosse a conoscenza del fatto che da circa tre mesi ci sono decine di persone davanti ai cancelli di una fabbrica».

Ad oggi, sono 94 i giorni di presidio davanti allo stabilimento di via Spineta. «Il futuro per noi è drammatico – continua Palma – nel senso che davvero non sappiamo cosa fare. Cosa chiediamo? Semplicemente di tornare a lavorare».

Questo pomeriggio, alle ore 15, si terrà un nuovo incontro in Confindustria, a Salerno, tra la proprietà e le organizzazioni sindacali sul caso Paif.

La vicenda si trascina da mesi, assumendo contorni sempre più oscuri con il passare del tempo. Entrambe le società andranno liquidate, con il conseguente licenziamento di 84 lavoratori: 31 della Paif, 53 della Termopaif. Le organizzazioni sindacali, pur disposte a ragionare fino allo scorso marzo sulla base di un massimo di 30 licenziamenti, di cui 18 alla Paif e 12 alla Termopaif, con la possibilità di rientri futuri, non hanno finora trovato spiragli di trattativa.

D’altra parte la bocciatura da parte del Tribunale di Salerno dei piani di concordato stilati dalle due aziende, a causa delle poche garanzie presentate a sostegno, aveva chiuso definitivamente le porte ad ogni appianamento già a dicembre. Le due aziende sono ad un passo dal tracollo a causa di una crisi di liquidità trasformatasi in crisi aziendale e lavorativa. (f.p.)

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