area INDUSTRIALE e rilancio 

Incontro in Comune con le imprese per la ripianificazione

Svolta per il Pip a Scafati. Le imprese interessate alla ripianificazione del Piano per gli insediamenti produttivi di via Sant’Antonio Abate sono invitate a partecipare all’incontro con la...

Svolta per il Pip a Scafati. Le imprese interessate alla ripianificazione del Piano per gli insediamenti produttivi di via Sant’Antonio Abate sono invitate a partecipare all’incontro con la Commissione straordinaria che si terrà mercoledì, alle 11,30 al Municipio, e che vedrà tra i presenti anche il prefetto Giorgio Manari. In quell’occasione ci sarà anche una delegazione del Pd locale, che aveva chiesto un impegno concreto per il rilancio del Pip.
Dopo gli accordi economici, dunque, Manari spiegherà le linee guida della Commissione su quello che resta l’investimento più imponente degli ultimi anni fatto dall’Ente di Palazzo Mayer. Il primo atto sul caso si era consumato la scorsa estate, quando era arrivata la fumata bianca con l’accordo insieme ai proprietari terrieri che ha poi portato a evitare il dissesto del Comune sugli espropri del Pip. I rappresentanti legali dei possessori degli appezzamenti di terra in cui sorge il Piano degli insediamenti produttivi, infatti, hanno finalmente posto la parola fine alla storia durata un lustro. L’intesa, siglata alla presenza di Valentino Antonetti, supervisore del settore ragioneria, ha previsto che metà della somma dovuta, circa 10 milioni di euro, sia percepita dai proprietari dei terreni nei prossimi otto anni, con i pagamenti a partire proprio negli ultimi giorni del 2017. La restante parte, invece, sarà liquidata nei prossimi mesi.
L’intesa era arrivata dopo che la Cassazione già si era espressa sull’operato dei giudici della Corte di Appello di Salerno sul Pip di Scafati. Nel mirino degli ermellini era finita la consulenza tecnica d’ufficio, che aveva accolto in toto il ricorso presentato dall’AgroInvest, attuatrice del Pip per conto del Comune di Scafati. Secondo la sentenza di un anno fa, infatti, è illegittima la procedura legata al metodo di stima utilizzato, poiché il terreno non raggiunge il lotto minimo e sono assenti le opere di urbanizzazione.(d. g.)
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