POLITICA

«Incontri elettorali, adesso diciamo no»

Il vescovo Bellandi chiarisce la posizione della Curia dopo il summit in oratorio a Salerno

La Chiesa non deve sottrarsi al dibattito sui grandi temi né tirarsi indietro rispetto ai nodi del dibattito politico ma guai a farsi strumento di campagna elettorale. È questo il senso della posizione e della visione dell’arcivescovo della Diocesi salernitana, monsignor Andrea Bellandi, rispetto alle polemiche scaturite dopo la concessione di un oratorio per un incontro elettorale e dopo le aspre critiche all’iniziativa che sono arrivate dal vicario generale della Curia, Alfonso Raimo, ossia il massimo rappresentante della Chiesa salernitana dopo il vescovo.
E Bellandi sostiene pienamente la posizione del vicario, rimarcando il ruolo attivo dei cattolici in politica ma anche la necessità di non dare adito a possibili strumentalizzazioni. «Non è sbagliato che in certi spazi, anche della chiesa, si parli di politica. Anzi - riflette monsignor Bellandi - è utile e giusto perché bisogna formare una coscienza e anche una responsabilità in prima persona. Ovviamente, in periodi come questi che sono pre-elettorali, è chiaro che qualunque tipo di disponibilità o di concessione di spazi può essere strumentalizzata e interpretata quantomeno in modo parziale. Ma è tradizione della Chiesa quella di non mettersi in prima persona a facilitare o sponsorizzare qualche candidato». Quindi, aggiunge il capo della Chiesa salernitana, ogni polemica può essere frenata sul nascere chiudendo oratori e sagrati alla campagna elettorale: «Non c’è nulla di scandaloso nel dire che in questo periodo evitiamo di dare spazi per riunioni di tipo elettorali», la chiosa di Bellandi. (e.t.)


©RIPRODUZIONE RISERVATA

L'ARTICOLO COMPLETO SUL GIORNALE IN EDICOLA OGGI