«Incompatibilità tra perito e addetto Asl»

Il caso sollevato dai legali di uno scafatese morto in ospedale. Ma il pm ha respinto l’istanza su Zotti

SCAFATI. Incompatibilità tra il suo ruolo di perito della Procura nei casi di colpa medica e il ruolo di dirigente dell’Asl: una questione sollevata dai legali di Enrico Ferrara, il 47enne di Scafati morto la settimana scorsa al’ospedale Umberto I, in circostanze sospette per l’affidamento dell’incarico medico legale a Giovanni Zotti.

Il medico legale, nominato in numerosi casi sia dalla Procura di Nocera che da quella di Salerno, però è stato ritenuto compatibile dal sostituto procuratore Ersilio Capone. E dunque, il caso di presunta incompatibilità perché potrebbe non essere garantita la “terzietà” del perito della procura, presentato dagli avvocati Francesco Matrone e Antonio Iannello per conto della famiglia della vittima, è stato respinto.

«Fermo restando la stima professionale nei confronti del perito – hanno sostenuto i legali – chiediamo di valutare se vi siano cause di incompatibilità del perito che è un dirigente dell’Asl». Rigettata la richiesta, il medico ha effettuato l’autopsia sul corpo di Ferrara, morto durante un intervento chirurgico per l’asportazione di un rene, già operato un anno fa per un tumore. A ribadire la sua assoluta terzietà rispetto alle perizie affidategli dalla Procura è stato lo stesso medico legale, Giovanni Zotti.

«Questa questione è stata sollevata anni fa anche a Salerno e in quel caso il procuratore sostenne che non vi erano impedimenti. Nel penale – dice Zotti – chi risponde di eventuali colpe è la persona, non l’azienda. L’azienda non viene mai colpita quando faccio una consulenza. In quel caso dovrebbe anche essere citata l’azione della Procura. Non c’entra con altri enti. D’altronde penso di essere stato sempre corretto». E poi aggiunge: «L’azienda sanitaria può essere citata, in sede civile, come responsabile per il risarcimento del danno, ma anche in quel caso anticipa solamente quello che poi pretenderà dai diretti responsabili, come rivalsa. È per questo che è stata introdotta l’assicurazione obbligatoria per i danni provocati nell’esercizio della professione medica». Secondo il medico legale, l’unico momento in cui potrebbe essere sollevata una causa di incompatibilità sarebbe quando l’azienda sanitaria viene citata nella fase degli esami peritali.

Una querelle che il sostituto procuratore ha censurato nel corso dell’affidamento della perizia.(r. f.)

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