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Inciampa nel tombino, risarcita dalla Gori

ANGRI. La Gori condannata a risarcire una cittadina inciampata in un tombino per un importo pari a 4mila e 500 euro, oltre spese di lite pari a settecentottanta euro ha inteso chiamare in causa il...

ANGRI. La Gori condannata a risarcire una cittadina inciampata in un tombino per un importo pari a 4mila e 500 euro, oltre spese di lite pari a settecentottanta euro ha inteso chiamare in causa il Comune impugnando la sentenza e decidendo di ricorrere in appello.

In sostanza la vicenda riguarda il ricorrente che ha ottenuto il risarcimento, la Gori che è stata condannata e il Comune che è stato chiamato in causa dalla Gori.

La signora M. M. in sede di giudizio ha ottenuto un giudizio favorevole dal Giudice di Pace del Tribunale di Nocera Inferiore vedendosi riconosciuto il danno causato dalla presenza di un tombino nel quale è inciampata perché evidentemente sconnesso, o comunque mal posizionato al suolo.

La società impegnata nella gestione del servizio idrico dal canto suo ha ritenuto ricorrere in appello per la riforma della sentenza supponendo che la responsabilità dell’ordinaria manutenzione sia del Municipio.

Da qui il mandato da parte della giunta comunale all’avvocato dell’Ente Antonio Pentangelo «per l’appello incidentale, per la chiamata di terzi in causa, per il giudizio di esecuzione, per il giudizio di appello e di cassazione e per ogni attività necessaria in ogni fase e grado di procedimento», è scritto nell’atto.

Le spese di giudizio saranno anticipate al legale del Comune dall’agente contabile. Un episodio che evidenzia i rapporti poco chiari per quanto attiene determinate responsabilità tra la Gori e il Comune.

Il contribuente, intanto, attende il risarcimento del danno come stabilito dal Giudice di Pace.

Pippo Della Corte

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