Inchiesta Hospice, il Riesame decide su Marra
Il medico è ai domiciliari con l’accusa di omicidio: avrebbe anticipato la morte di un malato terminale
C’è attesa per la decisione dei giudici del Riesame di Salerno sull’istanza del dottor Alessandro Marra, l’ex dirigente dell’Hospice “Il Giardino dei Girasoli”, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo dei farmaci per la terapia del dolore e sul caso della morte del ventottenne battipagliese, della quale il medico cinquantunenne, originario di Roccapiemonte, è accusato di omicidio. Il ricorso è stato assegnato al collegio presieduto dal giudice Elisabetta Boccassini, che si è riservato la decisione per oggi.
All’esame dei giudici, i difensori hanno presentato due perizie di parte, una del dottor Renato Gammaldi, primario del reparto di Rianimazione del “Ruggi” di Salerno, e l’altra del professor Luigi Palmieri di Napoli. I difensori di Marra (gli avvocati Michele Tedesco e Leonardo Mastia) insistono sulla non volontarietà della morte e sulla buona fede del dottor Marra, che respinge l’accusa di essere un assassino, sottolineando di essere intervenuto su un paziente in fase delirante seguendo il protocollo medico previsto per questi casi medici. La stessa difesa non ha messo fretta sulla decisione, chiedendo un approfondimento sul caso. I difensori di Marra hanno presentato anche quattro verbali di indagine difensive.
Come emerso anche dalle intercettazioni telefoniche della mattina del 18 gennaio, il paziente, che era in terapia domiciliare in carico all’Hospice di Eboli, aveva rifiutato il ricovero ospedaliero, il ricorso alla rianimazione per una cura estrema. Aveva chiesto solo di essere addormentato. Per la pubblica accusa, rappresentata dal pm Elena Guarino, il dottor Marra sarebbe andato oltre, accelerando, se non addirittura anticipando, la morte del ventottenne, rientrato a Battipaglia dall’ospedale Meyer ormai senza più speranza di cure. Si attende ora la decisione del Riesame.
Massimiliano Lanzotto
©RIPRODUZIONE RISERVATA
All’esame dei giudici, i difensori hanno presentato due perizie di parte, una del dottor Renato Gammaldi, primario del reparto di Rianimazione del “Ruggi” di Salerno, e l’altra del professor Luigi Palmieri di Napoli. I difensori di Marra (gli avvocati Michele Tedesco e Leonardo Mastia) insistono sulla non volontarietà della morte e sulla buona fede del dottor Marra, che respinge l’accusa di essere un assassino, sottolineando di essere intervenuto su un paziente in fase delirante seguendo il protocollo medico previsto per questi casi medici. La stessa difesa non ha messo fretta sulla decisione, chiedendo un approfondimento sul caso. I difensori di Marra hanno presentato anche quattro verbali di indagine difensive.
Come emerso anche dalle intercettazioni telefoniche della mattina del 18 gennaio, il paziente, che era in terapia domiciliare in carico all’Hospice di Eboli, aveva rifiutato il ricovero ospedaliero, il ricorso alla rianimazione per una cura estrema. Aveva chiesto solo di essere addormentato. Per la pubblica accusa, rappresentata dal pm Elena Guarino, il dottor Marra sarebbe andato oltre, accelerando, se non addirittura anticipando, la morte del ventottenne, rientrato a Battipaglia dall’ospedale Meyer ormai senza più speranza di cure. Si attende ora la decisione del Riesame.
Massimiliano Lanzotto
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